Michele Armellini
2007-05-04 15:10:16 UTC
Il manganese è un componente essenziale per quasi tutti i tipi di acciaio.
Senza manganese, tutto il minerale di ferro estratto in Germania o importato
avrebbe potuto essere usato per cancellate in ferro battuto. Molto
decorative, ma non utili per la guerra.
Il manganese entra nella produzione dell'acciaio in proporzioni variabili, a
partire da percentuali sotto l'1%, e più tipicamente tra l'1% e il 2%.
Ciononostante, anche a queste percentuali minime è indispensabile. I
migliori acciai per corazzature hanno bisogno del manganese. Percentuali
maggiori non sarebbero consigliabili, perchè il manganese rende l'acciaio
più duro, il che va bene fino ad un certo punto; oltre quel punto, la
durezza diventa fragilità in caso di impatto - come per esempio nel caso in
cui la corazza venga colpita da un proiettile anticarro.
Questa materia prima, però, entra in percentuali molto superiori in altre
importanti produzioni a scopo bellico; acciai per i quali la durezza e la
resistenza all'usura sono più importanti di tutto. Per esempio, le parti
metalliche del treno di rotolamento dei carri armati, i cingoli, sono
sottoposte ad una fortissima usura, e spesso per questi componenti si
utilizza un acciaio detto al manganese; in cui la percentuale di manganese
sale al 10% e oltre.
Con la disponibilità di materie prime come il manganese, il cromo, il
carbonio ecc. è possibile poi riutilizzare i rottami di ferro, ghisa ecc.,
anche se arrugginiti, ricavandone acciaio per usi bellici ed industriali.
Il manganese si utilizza anche per il duralluminio e le altre leghe di
alluminio consimili, allo stesso scopo per il quale lo si aggiunge al ferro:
per indurire la lega risultante. Una carlinga aerea fatta di alluminio puro
si piegherebbe quando un pilota ci appoggia la mano. Con il manganese,
invece no.
Il manganese è utile anche per le anime dei proiettili anticarro. Per questo
prodotto si devono usare i metalli più duri, in effetti il tungsteno o il
molibdeno andrebbero anche meglio - solo che di questi vi era scarsità...
una scarsità anche superiore a quella del manganese.
Perchè infatti il problema è che il manganese era scarso in Germania
all'inizio della guerra. E per ottimi motivi: nel 1938, nell'intero
territorio che sarebbe poi stato controllato dalla Germania (cioè, incluso
il Protettorato di Boemia e Moravia) erano state estratte 252.000 tonnellate
di manganese, pari a circa l'8,5% della produzione mondiale. Per confronto,
l'URSS produceva in quell'anno il 41,3% circa della produzione mondiale, e
il Commonwealth Britannico circa il 36,7%. La produzione tedesca era del
tutto insufficiente ai fabbisogni produttivi. La Germania importava il
manganese da oltremare; forniture che erano destinate ad arrestarsi una
volta che la Gran Bretagna fosse entrata in guerra con la Germania.
Ecco perchè le forniture di manganese dall'Unione Sovietica alla Germania
nazista furono così importanti.
Nel 1939, le esportazioni di manganese dall'URSS alla Germania furono pari a
6.200 tonnellate. Un'inezia, pari al 2,6% delle importazioni di questa
materia prima in quell'anno e al 2,4% della produzione interna tedesca
dell'anno prima.
Ma nel 1940, quelle esportazioni passarono a 64.800 tonnellate, pari al
54,2% delle importazioni di quel materiale per quell'anno. E nel 1941,
nonostante la cooperazione nazi-sovietica finisse malamente in giugno,
l'URSS riuscì ad esportare 75.200 tonnellate di manganese, pari al 64,6%
delle importazioni tedesche di quell'anno e al 29,8% della produzione
tedesca di prima della guerra!
Il totale di forniture di manganese alla Germania fu quindi di circa 146.200
tonnellate dal 1939 al 1941. E senza manganese, niente acciaio, niente
duralluminio, niente proiettili anticarro.
Fonte: John Ellis, World War Two: a Statistical Survey
Senza manganese, tutto il minerale di ferro estratto in Germania o importato
avrebbe potuto essere usato per cancellate in ferro battuto. Molto
decorative, ma non utili per la guerra.
Il manganese entra nella produzione dell'acciaio in proporzioni variabili, a
partire da percentuali sotto l'1%, e più tipicamente tra l'1% e il 2%.
Ciononostante, anche a queste percentuali minime è indispensabile. I
migliori acciai per corazzature hanno bisogno del manganese. Percentuali
maggiori non sarebbero consigliabili, perchè il manganese rende l'acciaio
più duro, il che va bene fino ad un certo punto; oltre quel punto, la
durezza diventa fragilità in caso di impatto - come per esempio nel caso in
cui la corazza venga colpita da un proiettile anticarro.
Questa materia prima, però, entra in percentuali molto superiori in altre
importanti produzioni a scopo bellico; acciai per i quali la durezza e la
resistenza all'usura sono più importanti di tutto. Per esempio, le parti
metalliche del treno di rotolamento dei carri armati, i cingoli, sono
sottoposte ad una fortissima usura, e spesso per questi componenti si
utilizza un acciaio detto al manganese; in cui la percentuale di manganese
sale al 10% e oltre.
Con la disponibilità di materie prime come il manganese, il cromo, il
carbonio ecc. è possibile poi riutilizzare i rottami di ferro, ghisa ecc.,
anche se arrugginiti, ricavandone acciaio per usi bellici ed industriali.
Il manganese si utilizza anche per il duralluminio e le altre leghe di
alluminio consimili, allo stesso scopo per il quale lo si aggiunge al ferro:
per indurire la lega risultante. Una carlinga aerea fatta di alluminio puro
si piegherebbe quando un pilota ci appoggia la mano. Con il manganese,
invece no.
Il manganese è utile anche per le anime dei proiettili anticarro. Per questo
prodotto si devono usare i metalli più duri, in effetti il tungsteno o il
molibdeno andrebbero anche meglio - solo che di questi vi era scarsità...
una scarsità anche superiore a quella del manganese.
Perchè infatti il problema è che il manganese era scarso in Germania
all'inizio della guerra. E per ottimi motivi: nel 1938, nell'intero
territorio che sarebbe poi stato controllato dalla Germania (cioè, incluso
il Protettorato di Boemia e Moravia) erano state estratte 252.000 tonnellate
di manganese, pari a circa l'8,5% della produzione mondiale. Per confronto,
l'URSS produceva in quell'anno il 41,3% circa della produzione mondiale, e
il Commonwealth Britannico circa il 36,7%. La produzione tedesca era del
tutto insufficiente ai fabbisogni produttivi. La Germania importava il
manganese da oltremare; forniture che erano destinate ad arrestarsi una
volta che la Gran Bretagna fosse entrata in guerra con la Germania.
Ecco perchè le forniture di manganese dall'Unione Sovietica alla Germania
nazista furono così importanti.
Nel 1939, le esportazioni di manganese dall'URSS alla Germania furono pari a
6.200 tonnellate. Un'inezia, pari al 2,6% delle importazioni di questa
materia prima in quell'anno e al 2,4% della produzione interna tedesca
dell'anno prima.
Ma nel 1940, quelle esportazioni passarono a 64.800 tonnellate, pari al
54,2% delle importazioni di quel materiale per quell'anno. E nel 1941,
nonostante la cooperazione nazi-sovietica finisse malamente in giugno,
l'URSS riuscì ad esportare 75.200 tonnellate di manganese, pari al 64,6%
delle importazioni tedesche di quell'anno e al 29,8% della produzione
tedesca di prima della guerra!
Il totale di forniture di manganese alla Germania fu quindi di circa 146.200
tonnellate dal 1939 al 1941. E senza manganese, niente acciaio, niente
duralluminio, niente proiettili anticarro.
Fonte: John Ellis, World War Two: a Statistical Survey