Giovanni Mello
2018-03-15 12:36:21 UTC
anche se ormai i libri li compero in formato ebook su amazon non ho perso l'abitudine quando vado in città ' di visitare le librerie soprattutto il reparto dedicato ai libri di storia della prima e seconda guerra mondiale che di solito vengono stampati da piccole editrici e non sono disponibili online.
E' cosi' che ieri mi sono imbattuto nel libro "la leggenda dei mitraglieri incatenati" Gaspari editore e lo ho preso dopo aver sfogliato le prime pagine visto che parlava dei recuperanti dall'altra parte del confine prima per soldi poi per collezionismo. Ad un certo punto il libro comincia a parlare di un vecchio recuperante che all'osteria si vantava di aver trovato una intera Schwarzlose seppellita in una postazione con lo scheletro del suo servente incatenato per una gamba alla sua arma. Da qui inizia una disamina delle voci che correvano fra la truppa italiana di serventi incardinati alla loro arma, segnalazioni che appaiono su qualche articolo di giornale d'epoca e su libri di memorialista dei reduci della guerra ma non nei diari di guerra dei reparti coinvolti.
Mi chiedo quanto vi sia di veritiero in notizie del genere. Se fosse stato vero la propaganda che non si peritava di propalare balle colossali ci si sarebbe buttata a pesce per far conoscere a tutti a che bassezza arrivava l'odiato nemico austriaco. D'altra parte se ne sarebbe parlato anche nella memorialisti dei vinti: i sopravvisssuti a simili esperienze non sarebbero certo stati zitti.
Senza contate poi che una mitragliatrice non era servita da un unico servente: gli incatenavano tutti? E poi il soldato incatenato avrebbe continuato a sparare fino alla fine certa o avrebbe sabotato l'arma nella speranza di essere fatto prigioniero?
Mah!
E' cosi' che ieri mi sono imbattuto nel libro "la leggenda dei mitraglieri incatenati" Gaspari editore e lo ho preso dopo aver sfogliato le prime pagine visto che parlava dei recuperanti dall'altra parte del confine prima per soldi poi per collezionismo. Ad un certo punto il libro comincia a parlare di un vecchio recuperante che all'osteria si vantava di aver trovato una intera Schwarzlose seppellita in una postazione con lo scheletro del suo servente incatenato per una gamba alla sua arma. Da qui inizia una disamina delle voci che correvano fra la truppa italiana di serventi incardinati alla loro arma, segnalazioni che appaiono su qualche articolo di giornale d'epoca e su libri di memorialista dei reduci della guerra ma non nei diari di guerra dei reparti coinvolti.
Mi chiedo quanto vi sia di veritiero in notizie del genere. Se fosse stato vero la propaganda che non si peritava di propalare balle colossali ci si sarebbe buttata a pesce per far conoscere a tutti a che bassezza arrivava l'odiato nemico austriaco. D'altra parte se ne sarebbe parlato anche nella memorialisti dei vinti: i sopravvisssuti a simili esperienze non sarebbero certo stati zitti.
Senza contate poi che una mitragliatrice non era servita da un unico servente: gli incatenavano tutti? E poi il soldato incatenato avrebbe continuato a sparare fino alla fine certa o avrebbe sabotato l'arma nella speranza di essere fatto prigioniero?
Mah!