Discussione:
Costruzioni aeronautiche: deriva singola o doppia nei bombardieri
(troppo vecchio per rispondere)
Luca Morandini
2006-10-08 18:28:03 UTC
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Gente,

mio figlio mi ha posto la seguente domanda:
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia ed altri
(B-17, B-26) quella singola ?

A questo non ho saputo rispondere, per cui vi sarei grati se mi poteste
spiegare vantaggi e svantaggi delle due soluzioni.

Grazie in anticipo,

--------------------
Luca Morandini
www.lucamorandini.it
--------------------
Marco S.
2006-10-08 19:21:36 UTC
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Post by Luca Morandini
Gente,
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia ed altri
(B-17, B-26) quella singola ?
A questo non ho saputo rispondere, per cui vi sarei grati se mi poteste
spiegare vantaggi e svantaggi delle due soluzioni.
Nei bombardieri, la deriva singola e' piu' robusta, la deriva doppia
facilita il lavoro del mitragliere nel tiro verso coda.

Ciao

Marco
Ciabattone
2006-10-08 22:33:06 UTC
Permalink
Post by Marco S.
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia
ed altri (B-17, B-26) quella singola ?
A questo non ho saputo rispondere, per cui vi sarei grati se
mi poteste spiegare vantaggi e svantaggi delle due soluzioni.
Nei bombardieri, la deriva singola e' piu' robusta, la deriva
doppia facilita il lavoro del mitragliere nel tiro verso coda.
La ridondanza serve a qualcosa?
Tipo: distruggono una deriva, ne resta un'altra.

Il Lockheed SuperConstellation (che bello!) del dopoguerra aveva
*tre* derive, e nessun mitragliere ;-)
--
Non ho fatto il .
Venerabile_Frakkia
2006-10-09 08:05:18 UTC
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Post by Ciabattone
Post by Marco S.
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia
ed altri (B-17, B-26) quella singola ?
A questo non ho saputo rispondere, per cui vi sarei grati se
mi poteste spiegare vantaggi e svantaggi delle due soluzioni.
Nei bombardieri, la deriva singola e' piu' robusta, la deriva
doppia facilita il lavoro del mitragliere nel tiro verso coda.
La ridondanza serve a qualcosa?
Tipo: distruggono una deriva, ne resta un'altra.
Il Lockheed SuperConstellation (che bello!) del dopoguerra aveva
*tre* derive, e nessun mitragliere ;-)
Confrontando B-17 (dalla E in poi) e B-24, la disposizione delle torrette è
identica, dunque non è solo una questione di visibilità. Idem volendo
confrontare Do 17 e Ju 88, Messerschmitt 110 e 210. Anzi, la deriva doppia
può essere una grana per la torretta dorsale nel momento in cui il caccia
invece che attaccare da ore 6 attacca da ore 5 o 7.
Dovrebbe essere anche per una questione di stabilità: la deriva doppia rende
l'aereo più stabile ed è anche meno influenzata dal vento laterale (basta
confrontare la superficie della coda del B-17 con quella del B-24).
Si noti tra l'altro che per la deriva doppia, "l'apertura" delle derive
corrisponde esattamente alla posizione dei motori e l'altezza è circa pari
al raggio dell'elica: un bel miglioramento dal punto di vista aerondinamico!
(un'eccezione è il Lancaster, con le derive più "larghe" dei motori, ma si
sa che gli inglesi non sono mai stati buoni a fare aeroplani... ;-P )

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Salta subito all'occhio la maggiore compattezza di questa soluzione! :)

Frakkia
FIDDer #31
Luca Morandini
2006-10-09 08:40:56 UTC
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Post by Venerabile_Frakkia
Si noti tra l'altro che per la deriva doppia, "l'apertura" delle derive
corrisponde esattamente alla posizione dei motori e l'altezza è circa pari
al raggio dell'elica: un bel miglioramento dal punto di vista aerondinamico!
Hmm...io pensavo invece che le derive funzionassero meglio in presenza
di un flusso di aria non "disturbato" dalle eliche... ma forse, a
pensarci meglio, è il contrario: l'aria dietro i motori è più veloce,
per cui la deriva riceve più energia e "lavora" meglio... o no ?

Saluti,

--------------------
Luca Morandini
www.lucamorandini.it
--------------------
Venerabile_Frakkia
2006-10-09 17:43:35 UTC
Permalink
Hmm...io pensavo invece che le derive funzionassero meglio in presenza di
un flusso di aria non "disturbato" dalle eliche... ma forse, a pensarci
meglio, è il contrario: l'aria dietro i motori è più veloce, per cui la
deriva riceve più energia e "lavora" meglio... o no ?
L'aria in uscita dall'elica è disturbata, ma tutto sommato i piani di coda
non ne soffrono. Del resto i caccia monomotore hanno gli impennaggi in linea
con l'elica e per giunta più vicini rispetto ai bombardieri. In compenso,
ponendo le derive dietro ai motori, si riduce la sezione maestra e dunque
dovrebbe diminuire un po' la resistenza aerodinamica.

Frakkia
FIDDer #31
Giuseppe De Micheli
2006-10-09 11:55:32 UTC
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Post by Venerabile_Frakkia
(un'eccezione è il Lancaster, con le derive più "larghe" dei motori, ma si
sa che gli inglesi non sono mai stati buoni a fare aeroplani... ;-P )
ci aggiungo una faccina :-)
Evidentemente hai dimenticato Spitfire, Mosquito e i motori
Merlin.

Parecchio prima dei P38.

G. De M.
Marco S.
2006-10-09 19:20:18 UTC
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Post by Ciabattone
Post by Marco S.
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia
ed altri (B-17, B-26) quella singola ?
A questo non ho saputo rispondere, per cui vi sarei grati se
mi poteste spiegare vantaggi e svantaggi delle due soluzioni.
Nei bombardieri, la deriva singola e' piu' robusta, la deriva
doppia facilita il lavoro del mitragliere nel tiro verso coda.
La ridondanza serve a qualcosa?
Tipo: distruggono una deriva, ne resta un'altra.
Il Lockheed SuperConstellation (che bello!) del dopoguerra aveva
*tre* derive, e nessun mitragliere ;-)
Non nego i vantaggi aerodinamici della deriva multipla nei vari inviluppi di
volo e nelle diverse condizioni di volo, ma visto che un bombardiere deve
essere anche robusto, constato che nei bombardieri spesso la soluzione
bideriva e' stata scelta soprattutto per lasciare campo libero al
mitragliere, anche perche' il piombo e' stato sicuramente la piu' grave
causa di instabilita' per queste macchine.

Apparentemente e' brillante chi dice che un bideriva chiude il campo di tiro
ad ore 4-5 e e 7-8 e che quindi, al fine di coprire i settori di coda,
sarebbe addirittura peggio di un monoderiva, ma si dimentica che un caccia
in quella posizione offrirebbe un tiro in deflessione, molto meno efficace
del caccia che si piazza per 3-4 secondi ad ore 6 per impallinarti per bene,
che rende questa posizione di gran lunga piu' pericolosa ed anche piu'
facile per il mitragliere, visto che la deflessione e' sempre reciproca.
In caso contrario non si spiegherebbe perche' tutti i sistemi difensivi dei
bombardieri hanno sempre teso ad avere quante piu' armi in grado di coprire
le ore 6 e le ultime mitragliere ad avere abbandonato i bombardieri siano le
torrette di coda, che fanno o facevano ancora bella mostra di se su B52, e
Tupolev vari in pieni anni '80.

Questo per spiegare le mie ragioni, non per voler demolire ad ogni costo
altri argomenti, che comunque sono competenti ed interessanti e mi hanno
insegnato molto.

Ciao

Marco
Giuseppe De Micheli
2006-10-09 19:39:50 UTC
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Post by Marco S.
Non nego i vantaggi aerodinamici della deriva multipla nei vari inviluppi di
volo e nelle diverse condizioni di volo, ma visto che un bombardiere deve
essere anche robusto, constato che nei bombardieri spesso la soluzione
bideriva e' stata scelta soprattutto per lasciare campo libero al
mitragliere, anche perche' il piombo e' stato sicuramente la piu' grave
causa di instabilita' per queste macchine.
I bombardieri CANT Z1007 furono prodotti in due versioni, con timone unico e
con deriva doppia. Qualcuno sa se vi furono differenze di qualità nautiche
e/o belliche fra le due varianti?

G. De M.
Aerei Italiani
2006-10-09 20:26:53 UTC
Permalink
Post by Giuseppe De Micheli
I bombardieri CANT Z1007 furono prodotti in due versioni, con timone unico e
con deriva doppia. Qualcuno sa se vi furono differenze di qualità nautiche
e/o belliche fra le due varianti?
G. De M.
Stavo appunto per risponderVi (ritornato dalle ferie), per quanto
riguarda i Cant. ma il discorso potrebbe essere ampliato anche ad altre
realizzazioni italiane del periodo i veivoli (soprattutto se
bombardieri) venivano provati in varie configurazioni di motori e di
allestimenti tra questi anche mono e bi-deriva per poi adottare la
migliore soluzione all'uopo.
Per quanto riguarda il Cant. 1007 comincio' con una deriva mono per poi
passare ad una bi-deriva i testi sacri dicono per:

"La coda bideriva fu sviluppata per migliorare la capacità di controllo
direzionale con potenza asimmetrica, grazie ai timoni nella scia dei
motori, e la protezione nel settore caudale. Il primo esemplare fu
impostato il 19 gennaio 1940 e consegnato il 3 marzo, mentre il 24
gennaio fu effettuata la prova di rottura. La soluzione bideriva fu
introdotta dalla MM23290, Serie IV ed era preferita dai piloti, in
quanto i due timoni risultavano più efficaci di quello singolo nel
contrastare una certa tendenza all'imbardata dell'aereo. nella prova di
affondata nell'aprile 1940 fu raggiunta la velocità di 580 km/h."

Più che altro altre modifiche appesantirono l'apparecchio con una
perdita del carico militare offensivo.
Discorso inverso ad esempio per il Cant. 1018 che comincio' con il
prototipo bi-deriva per passare alla produzione in serie mono.
Devo ricordare comunque che la produzione italiana assomigliava piu' ad
una produzione artigianale dove i risultati erano appesantiti dallo
scarso rendimento in quota dei motori e da prova nelle gallerie del
vento con modellini.
L'armamento assume nell'ambito italiano scarso interesse in quanto le
armi di bordo ( P.108 escluso ) potevano minimamente impensierire i
caccia alleati sia mono o bi-deriva anche se devo rimarcare come i
progetti in ambito Cant. non realizzati (1939-40) come il Cant Z 504
(bimotore - idrovolante), il Cant Z.1014 (quadrimotore terrestre) ed il
Cant. Z.512 (quadrimotore idro) sposassero in pieno la coda vetrata
bideriva pesantemente armate; nel caso del 1014 mi sembra anche
doppiamente armata.
Per i caccia-ricognitori bimotori ad esempio in Caproni Ca.311 o il
Cansa Fc.20 penso che di per se la bi-deriva in qualche modo
stabilizzasse gli aerei che arano nati in fretta e furia e via via
rimaneggiati per le incongruenti tabelle ministeriali dei concorsi.
Nota a parte andrebbe per il Breda Ba.88 ma la bi-deriva e' una sola
delle sole rifilate con quell'apparecchio.
Ciao
Diego



A margine del discorso voglio complimentarmi con tutti ( postisti o
lookers) per i dibattiti in corso nel NG storia militare.
Aerei Italiani
2006-10-09 20:40:18 UTC
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Post by Aerei Italiani
L'armamento assume nell'ambito italiano scarso interesse i
Questa mia affermazione pero' potrebbe essere azzardata e gratuita in
considerazione delle bi-deriva installate dei caccia assaltatori
bimotori italiani per la difesa ravvicinata dai caccia in coda nella
affondata finale........
Venerabile_Frakkia
2006-10-10 08:27:40 UTC
Permalink
Post by Marco S.
Apparentemente e' brillante chi dice che un bideriva chiude il campo di tiro
ad ore 4-5 e e 7-8 e che quindi, al fine di coprire i settori di coda,
sarebbe addirittura peggio di un monoderiva, ma si dimentica che un caccia
in quella posizione offrirebbe un tiro in deflessione, molto meno efficace
del caccia che si piazza per 3-4 secondi ad ore 6 per impallinarti per bene,
che rende questa posizione di gran lunga piu' pericolosa ed anche piu'
facile per il mitragliere, visto che la deflessione e' sempre reciproca.
Non sono molto convinto di questa affermazione: proprio in questi giorni sto
leggendo la biografia di Saburo Sakai, e molte righe sono dedicate agli
incontri con i B-17. Nella versione D, essendo privi delle torri dorsale e
di coda, era fin troppo facile mettersi ad ore 6. L'esperienza però ha
dimostrato che questo tipo di attacco produceva danni insignificanti (e lo
Zero montava anche due cannoni da 20mm, mica sparapiselli!). Secondo Sakai
la cosa migliore che si potesse fare era invece di colpire la radice
dell'ala, sperando di incendiare serbatoi e motori. Ora...se non sono del
tutto rintronato, un attacco di questo tipo si fa andando nella stessa
direzione del bombardiere, ma rispetto alla torre dorsale ci si trova ad ore
5 o 7, dunque non c'è tiro in deflessione da parte del caccia, ma da parte
del mitragliere sì.
Con l'arrivo delle versioni successive (E, F) dotate di torri dorsale e
caudale, anche un approccio di quel tipo diventava troppo rischioso; allora
i piloti giapponesi svilupparono nuove tattiche, tra cui:

- attacco dal basso verso il vano bombe, cercando di far esplodere in volo
il bombardiere.
- attacco dall'alto verso l'abitacolo, di fatto mirando ad uccidere i
piloti.
- attacco frontale, sempre con il medesimo scopo.

E' importante notare come i piloti giapponesi rinunciarono ad attacchi
diretti verso la coda del bombardiere anche quando quel settore era
"scoperto", semplicemente perchè mitragliare la fusoliera era solo un grande
spreco di munizioni.
Post by Marco S.
In caso contrario non si spiegherebbe perche' tutti i sistemi difensivi dei
bombardieri hanno sempre teso ad avere quante piu' armi in grado di coprire
le ore 6 e le ultime mitragliere ad avere abbandonato i bombardieri siano le
torrette di coda, che fanno o facevano ancora bella mostra di se su B52, e
Tupolev vari in pieni anni '80.
Se intendiamo ore 6 precisamente come l'asse del velivolo, non sono
d'accordo. Se intendiamo ore 6 come il settore posteriore allora sì: un
attacco portato direttamente alla coda difficilmente porta all'abbattimento
dell'aereo, nel migliore dei casi danneggerà le superfici di controllo. Per
abbattere un bombardiere la posizione sul suo asse è probabilmente la più
infruttuosa. E' vero che per portarsi in linea con ala e motori è necessario
entrare nel campo di tiro prima della torre caudale e poi di quella dorsale,
però in quel caso non ci si trova ad ore 6.

Frakkia
FIDDer #31
Davide Pastore
2006-10-10 15:03:20 UTC
Permalink
Post by Venerabile_Frakkia
la cosa migliore che si potesse fare era invece di colpire la radice
dell'ala, sperando di incendiare serbatoi e motori. Ora...se non sono del
tutto rintronato, un attacco di questo tipo si fa andando nella stessa
direzione del bombardiere, ma rispetto alla torre dorsale ci si trova ad ore
5 o 7, dunque non c'è tiro in deflessione da parte del caccia, ma da parte
del mitragliere sì.
Negativo, c'è sempre tiro in deflessione se le rotte dei due aerei
non sono parallele. Quello che Sakai voleva dire è che si piazzava
sulla identica precisa rotta del bombardiere, ma spostato di due-tre
metri sul lato in modo da mirare alla radice dell'ala invece che
alla mezzeria del velivolo. All'atto pratico questi due-tre metri
di scarto laterale rispetto ai due-trecento di distanza sono, per
il mitragliere, un "ore 5-e-59".
--
Davide

"Solo se la vostra visione va oltre quella del vostro maestro,
siete adatti per ricevere e tramandare la trasmissione."

(Massima Zen)
Ciabattone
2006-10-10 22:18:29 UTC
Permalink
Post by Davide Pastore
Negativo, c'è sempre tiro in deflessione se le rotte dei due
aerei non sono parallele. Quello che Sakai voleva dire è che
si piazzava sulla identica precisa rotta del bombardiere, ma
spostato di due-tre metri sul lato in modo da mirare alla
radice dell'ala invece che alla mezzeria del velivolo.
All'atto pratico questi due-tre metri di scarto laterale
rispetto ai due-trecento di distanza sono, per il mitragliere,
un "ore 5-e-59".
Immagino che nelle postazioni centrali ci fossero delle "sagome"
per impedire il fuoco accidentale verso ali e impennaggi.
--
Non ho fatto il .
Norbert
2006-10-10 18:46:17 UTC
Permalink
Post by Venerabile_Frakkia
Con l'arrivo delle versioni successive (E, F) dotate di torri dorsale e
caudale, anche un approccio di quel tipo diventava troppo rischioso; allora
- attacco dal basso verso il vano bombe, cercando di far esplodere in volo
il bombardiere.
- attacco dall'alto verso l'abitacolo, di fatto mirando ad uccidere i
piloti.
- attacco frontale, sempre con il medesimo scopo.
Se non erro i piloti tedeschi reputavano l'attacco frontale come il più
adatto: l'alta velocità relativa (velocità del caccia + velocità del
bombardiere) rendeva *quasi* impossibile la reazione dei mitraglieri
anteriori che non avevano tempo per mirare.

Per lo stesso motivo (velocità relativa bassa) non era igienico attaccare
i bombardieri da dietro.

Inoltre penso che attaccare il "davanti" del bombardiere fosse pagante
perchè si aveva qualche chances di colpire piloti o puntatori o apparati
di bordo.

Ciao
--
Norbert - Commissario Aeronautico di complemento in congedo
"And even now part of me flies over Dresden at angels one five."
(Pink Floyd)
Norbert
2006-10-09 14:15:58 UTC
Permalink
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia ed altri
(B-17, B-26) quella singola ?
In aggiunta alle considerazioni degli altri frequentatori aggiungo un po'
di note sparse (e, lo ammetto, non sempre on topic)

se non erro il moderno a-10 ha la deriva doppia

a) per ridondanza (se me ne segano una, ho l'altra)
b) per schermare i getti (caldi) dei motori.
Ovviamente nella WWII la ragione b non esisteva.

E (sempre per aumentare il caos) rammento che la versione "modificata" del
b-24 - il PB4Y-2 Privateer - aveva deriva singola. Per cui si è oassati da
bideriva a monoderiva

Inoltre in "tempi moderni" di aerei con deriva sdoppiata mi pare siano
tali per problemi di ingombro su portaerei (e-2, f-14, f-18) o per avere a
bordo apparati voluminosi (ancora e-2 e ov-1) che richiede "più deriva"

In effetti sembra che la deriva singola abbia "battuto" la deriva doppia.
Forse per ragioni di aerodinamicità (minor superfice "bagnata") o di
semplicità costruttiva. O di peso
O tante ragioni messe assieme.

Buon pomeriggio
--
--
Norbert

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Ciabattone
2006-10-09 21:25:32 UTC
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Post by Norbert
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia
ed altri (B-17, B-26) quella singola ?
In aggiunta alle considerazioni degli altri frequentatori
aggiungo un po' di note sparse (e, lo ammetto, non sempre on
topic)
se non erro il moderno a-10 ha la deriva doppia
a) per ridondanza (se me ne segano una, ho l'altra)
b) per schermare i getti (caldi) dei motori.
Ovviamente nella WWII la ragione b non esisteva.
E (sempre per aumentare il caos) rammento che la versione
"modificata" del b-24 - il PB4Y-2 Privateer - aveva deriva
singola. Per cui si è oassati da bideriva a monoderiva
Inoltre in "tempi moderni" di aerei con deriva sdoppiata mi
pare siano tali per problemi di ingombro su portaerei (e-2,
f-14, f-18) o per avere a bordo apparati voluminosi (ancora
e-2 e ov-1) che richiede "più deriva"
In effetti sembra che la deriva singola abbia "battuto" la
deriva doppia. Forse per ragioni di aerodinamicità (minor
superfice "bagnata") o di semplicità costruttiva. O di peso
O tante ragioni messe assieme.
Ricopio alcuni brani tratti da un libro/dispensa di livello
universitario di base che trovai su una bancarella:
Attilio Lausetti
Aeroplani - progetto strutture installazioni
Lib. Ed. Univ. Levrotto & Bella Torino
1964 [ma rispecchia gli anni '50]

Cap. V - Impennaggi
83. Funzione forma e posizione degli impennaggi
Gli impennaggi sono costituiti da un piano orizzontale e da uno
o più piani verticali aventi per sezione un profilo alare di
solito simmetrico. Tali superfici, in parte fisse e in parte
mobili al comando del pilota, esercitano una duplice funzione:
quella di assicurare l'equilibrio longitudinale e direzionale
del velivolo e di garantirne la stabilità, e quella di
permettere al velivolo di variare di assetto e di evoluire
rispettivamente nel piano orizzontale e nel piano verticale.
...
Il piano orizzontale fisso si chiama stabilizzatore, mentre la
parte mobile prende il nome di elevatore o di timone di quota o
di timone di profondità. Il piano verticale (o i piani se sono
pià d'uno) prende il nome di deriva, mentre la corrispondente
superficie mobile si chiama timone di direzione o semplicemente
timone.
...
L'architettura moderna degli impennaggi si riconduce sempre ad
uno dei tipi:
a) a croce normale;
b) a due derive nel quale spesso lo stabilizzatore presenta un
diedro elevato;
c) a tre derive.
Negli impennaggi di tipo a) talora la deriva è assai sviluppata
longitudinalmente, e forma una specie di pinna dorsale sulla
fusoliera [...] è particolarmente indicata nelle fusoliere
molto penetranti a sezione circolare.
Aerodinamicamente converrebbero impennaggi di grande
allungamento: ma la necessità di realizzare una elevatissima
rigidezza strutturale, senza eccedere in peso, limita questo a
valori relativamente modesti, compresi di solito fra 3 e 4,5.
Ha molta importanza la posizione degli impennaggi rispetto
all'ala per sottrarli sia dalla zona d'ombra aerodinamica di
essa alle forti incidenze, sia al getto degli eventuali
turboreattori. Per questo motivo lo stabilizzatore è posto
talvolta molto in alto, e forma una T od una croce con la
deriva.
...
84. Vantaggi e svantaggi degli impennaggi a più derive
Gli impennaggi a due o tre derive diffusi particolarmente su
plurimotori di medie e grandi dimensioni presentano i seguenti
vantaggi [1]:
a) nei plurimotori, nel caso di arresto di un motore si trae
vantaggio dal soffio dell'elica su di una superficie per
ottenere con maggior facilità il momento imbardante necessario
a compensare quello conseguente all'arresto del motore;
b) si evita che le parti di superficie verticale poste alle
estremità dello stabilizzatore entrino nell'ombra aerodinamica
della fusoliera, aumentandone così l'efficienza;
c) si riduce la sollecitazione a torsione della fusoliera, ma si
aggravano le condizioni statiche dello stabilizzatore e si
complicano notevolmente i comandi;
d) si riduce l'altezza totale dell'aereo: ciò che può essere
importante quando il ricovero in determinate aviorimesse sia un
fattore predominante;
e) la sistemazione delle derive all'estremità dello
stabilizzatore serve, sebbene non in grande misura, ad
aumentare l'allungamento effettivo del piano orizzontale;
f) negli aerei militari l'abolizione della deriva unica centrale
permette un ampio campo di tiro posteriore alle torrette
dorsali.
Per contro, a parità di area, l'uso di una superficie unica di
convenioente allungamento, permette, in genere, soluzioni
aerodinamicamente più efficienti, costruttivamente meno
pesanti, e con comandi più semplici.

[1] Frederic K. Teichmann, Airplane Design Manual, Pitman Pub.
Co., New York, 1942.
--
Non ho fatto il .
Luca Morandini
2006-10-10 06:22:25 UTC
Permalink
Post by Ciabattone
Ricopio alcuni brani tratti da un libro/dispensa di livello
Attilio Lausetti
Aeroplani - progetto strutture installazioni
Lib. Ed. Univ. Levrotto & Bella Torino
1964 [ma rispecchia gli anni '50]
Grazie, il brano che hai riportato mi sembra compendi bene quello che ci
si è detti nella discussione.

Saluti,

--------------------
Luca Morandini
www.lucamorandini.it
--------------------
Ciabattone
2006-10-10 22:18:19 UTC
Permalink
Post by Luca Morandini
Post by Ciabattone
Ricopio alcuni brani tratti da un libro/dispensa di livello
Attilio Lausetti
Aeroplani - progetto strutture installazioni
Lib. Ed. Univ. Levrotto & Bella Torino
1964 [ma rispecchia gli anni '50]
Grazie, il brano che hai riportato mi sembra compendi bene
quello che ci si è detti nella discussione.
E anche rispecchia l'epoca (pre-jet), considerato che citava un
testo del '42.
--
Non ho fatto il .
Michele Armellini
2006-10-09 16:33:39 UTC
Permalink
Post by Norbert
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva doppia ed altri
(B-17, B-26) quella singola ?
In aggiunta alle considerazioni degli altri frequentatori aggiungo un po'
di note sparse (e, lo ammetto, non sempre on topic)
Mi chiedo se, nel caso di grossi bombardieri, non ci sia un motivo che non
ha nulla a che vedere con l'aereodinamica. E cioè, che un grosso bombardiere
a deriva singola, se lo vuoi mettere al riparo, devi fargli un hangar più
alto di quello necessario ad un bombardiere grande uguale, ma con due derive
la cui superficie totale sia uguale a quella del deriva singola.
Davide Pastore
2006-10-09 21:17:47 UTC
Permalink
Post by Luca Morandini
perchè alcuni bombardieri (B-24, B-25) hanno la deriva
doppia ed altri (B-17, B-26) quella singola ?
L'unico vantaggio reale della deriva doppia è che permette
un campo di tiro migliore alle armi dorsali verso il settore
posteriore. Per il resto, la deriva singola è preferibile (per
motivi ingegneristici: minor peso, minor inerzia, minor
complessità, etc.). E' una scelta progettuale, sacrificare
qualcosa per difendersi meglio. Notare come il B-24 si sia
poi evoluto in versioni a deriva singola (PB2Y, B-32).
Come pure da Bf 110 a Me 210.

Si potrebbe pensare che le due derive sdoppiate, trovandosi
(di solito) nella scia delle eliche laterali, dovrebbero avere
una migliore risposta. Tuttavia, poichè il flusso delle eliche
è alquanto vorticoso, è più probabile che l'azione della deriva
ne risulti invece disturbata.
--
Davide

"Solo se la vostra visione va oltre quella del vostro maestro,
siete adatti per ricevere e tramandare la trasmissione."

(Massima Zen)
Venerabile_Frakkia
2006-10-10 08:39:10 UTC
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Post by Davide Pastore
Si potrebbe pensare che le due derive sdoppiate, trovandosi
(di solito) nella scia delle eliche laterali, dovrebbero avere
una migliore risposta. Tuttavia, poichè il flusso delle eliche
è alquanto vorticoso, è più probabile che l'azione della deriva
ne risulti invece disturbata.
Non mi persuade quest'ultima affermazione...io sono portato a pensare che il
disturbo sa quasi trascurabile, perchè se così non fosse a soffrirne
dovrebbero essere soprattutto i caccia monomotore, ben più leggeri ed
instabili. Sono più propenso a credere che la vera ragione per preferire la
deriva singola sia nella robustezza e nella facilità di costruzione.
:-|

Frakkia
FIDDer #31
Davide Pastore
2006-10-10 15:04:56 UTC
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perchè se così non fosse a soffrirne dovrebbero essere soprattutto i caccia
monomotore, ben più leggeri ed instabili.
Certo che ne soffrono. Il problema è che su un piccolo e leggero
caccia monomotore non hai scelta sul dove piazzare il timone,
per cui accetti il disturbo aerodinamico. Che non è un disturbo
terribile, sia chiaro.
--
Davide

"Solo se la vostra visione va oltre quella del vostro maestro,
siete adatti per ricevere e tramandare la trasmissione."

(Massima Zen)
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