Post by Luca MorandiniTanto per cominciare, non ho capito se fosse una munizione HESH o HEAT, o di
altro tipo... e poi a che portata era davvero utile contro i carri medi (Lee) ?
Immagino che il semovente armato di questo obice fosse inteso soprattutto per
l'appoggio alla fanteria, per cui *suppongo* che le sue prestazioni anticarro
siano state considerate marginali (un po' come per le prime serie di StuG).
Annosa discussione, mai doma, sempre interessante.
Terminologia: si trovano l'EP e l'EPS classificati come HESH, ma in varie
opere, anche di alto livello, si parla chiaramente di carica cava. E da quel
poco che so di tecnologia di perforazione, le due cose non stanno insieme:
carica cava è HEAT, HESH si basa su un principio diverso. Lo HESH fu
inventato negli anni '40 in Inghilterra per distruggere bunker con un
effetto shock sulla struttura in cemento armato, non come tecnologia di
perforazione di corazze di carri armati.
Un punto dolente della storia dei semoventi da 75/18 è che quasi sempre non
si va oltre generici riferimenti al successo dei semoventi in combattimento,
specialmente se paragonati ai carri M. Anche nell'ultimo fascicolo di
Pignato per Storia Militare, grande abbondanza di foto e dettagli tecnici
(poco per il munizionamento, però), ampio spazio alla dottrina di impiego e
alla manualistica in proposito, ma zero sul reale impatto dei semoventi in
battaglia, ovvero zero ricostruzioni di azioni reali di combattimento con
quali e quanti carri nemici o posizioni nemiche colpiti e quanti semoventi
colpiti e lo svolgimento dell'azione - che è quello che interessa il tattico
che rugge in me. Se questo dipenda dalla scomparsa dei diari di reparto
(probabile) o da altre cause non è facile dire. La mia impressione personale
è che l'efficacia del semovente in combattimento sia stata assai esagerata
durante e dopo la guerra.
Altra impressione è che, almeno per i calibri dal 75 in giù, l'EP non fosse
che un molto marginale miglioramento rispetto al perforante ordinario. Nel
volume di Cappellano sulle artiglierie si cita un brano di resoconto dal
quale emerge che l'EP per il 75/27, a differenza di un'analoga munizione
tedesca, era del tutto inefficace contro i T-34. Quindi anche contro Grant e
Sherman non deve avere avuto chissà quale effetto.
Migliore sembra essere stato l'EPS: per il 75/18 Pignato dà 70 mm di
perforazione a 60° con spoletta tedesca, e ipotizza 120 mm a 90°. Sono
valori discreti che potevano effettivamente nuocere anche ai medi alleati,
anche se l'illazione di Pignato secondo cui i tedeschi avrebbero usato il
75/18 fino al '45 per queste doti di perforazione mi pare ottimistica (penso
più probabile perché non avevano altro sotto mano). La distanza non viene
indicata perché l'effetto della carica cava prescinde dalla distanza, a
differenza del perforante cinetico per il quale invece la distanza dal
bersaglio è importante quanto lo spessore di corazza da penetrare e l'angolo
di impatto.
Quanto alla dottrina di impiego, se inizialmente l'impiego previsto era di
supporto e accompagnamento ai bersaglieri della divisione corazzata (gruppo
in difensiva, gruppo in appoggio offensivo, batteria in accompagnamento),
già nel 1942 - visto che un 75 in casamatta era comunque meglio di un 47
anche in torretta - si passò ad una decisa sottolineatura dell'azione
controcarro, avendo i carri nemici come bersaglio principale da battere "a
tiro diretto entro 1,500 metri con perforanti" e accompagnamento di carri M
in azioni di sfondamento o arresto.
Haydn