Post by gen. George S. Patton jr.Sto leggendo il libro Kamikaze di Leonardo Arena e mi sono trovato a
riflettere su una cosa.
Al di la del fatto che siamo tutti a conoscenza della letalità dei
kamikaze (o shimpu), teoricamente sarebbe stata più efficace una bomba
ben piazzata di un aereo schiantatosi su un ponte di volo?
D'accordo l'aereo aveva spesso e volentieri una bomba agganciata al suo
ventre, ma la velocità di caduta dell'aereo (e della bomba di
conseguenza) era comunque di gran lunga inferiore a quella di una bomba
in caduta libera (o mi sbaglio?).
Dipende. Il fattore limite è la velocità terminale, cioè quella velocità
alla quale l'accelerazione gravitazionale terrestre (+9,8 m/sec) smette di
far accelerare il corpo in caduta libera, a causa di un altro fattore.
Va specificato che aerei che picchiavano e dovevano _sopravvivere_ alla
picchiata cercavano di _non_ raggiungere la loro velocità terminale - perchè
la richiamata avrebbe causato una sollecitazione tale da staccare le ali
dalla fusoliera. Ergo, freni aerodinamici ecc.
Ma i kamikaze potevano infischiarsene e quindi anche loro, sostanzialmente,
erano in caduta libera come le bombe.
Ma quale è l'altro fattore? l'attrito con l'aria, appunto, e quindi il
rapporto peso/superficie. Una bomba d'aereo è progettata per essere
aerodinamica, e, anche se un aereo kamikaze in picchiata a 90° (caso limite)
offre una superficie di attrito assai ridotta, la bomba rimane più
aerodinamica.
A questo punto entrano in gioco altri fattori, e cioè il peso del corpo in
caduta libera e l'altitudine da cui inizia la caduta. Supponiamo una bomba
di peso pari all'aereo (quindi una bomba ipotetica, evidentemente). Perchè
la bomba batta in velocità l'aereo, devono partire da molto in alto, in modo
che, prima di arrivare a quota zero, l'aereo raggiunga la sua velocità
terminale, mentre la bomba continua ad accelerare (perchè più aerodinamica).
Se per ipotesi partono da una quota per la quale, all'arrivo a quota zero,
l'aereo non ha ancora raggiunto la sua velocità terminale... avranno la
stessa velocità, avendo accelerato alla stessa costante gravitazionale.
Questo supponendo che l'aereo si lanci giù a motore spento, ovviamente, ma
comunque in una picchiata vicino alla verticale l'accelerazione data dal
motore si fa ben presto trascurabile.
Ma il fattore limite per la bomba è ovviamente il peso. Le bombe che
potevano effettivamente essere usate contro le portaerei non pesavano certo
quanto gli aerei che potevano essere usati dai kamikaze.
Quindi, dato che l'energia cinetica dipende dalla massa oltre che dal
quadrato della velocità, e che la massa delle bombe utilizzabili era
limitata, un vantaggio nella velocità (dovuto al fatto che l'aereo raggiunge
per primo la sua velocità terminale) non ha importanza.
Immaginiamo infatti una bomba da 250 kg che cade da 5000 metri. Per
semplificare, supponiamo che non subisca nessun attrito e quindi acceleri
costantemente fino all'impatto. Tocca il ponte della nave a circa 1120 km/h.
La sua energia cinetica è quindi
(250/9,8)/2*(312*312) = 1.241.632
Invece un aereo da 3000 kg, come lo Zero in versione caccia-bombardamento,
ha una velocità terminale di 700 km/h. La sua energia cinetica è quindi
(3000/9,8)/2*(195*195) = 5.820.152
In altre parole, una massa di quasi 10 volte tanto comporta un'energia
cinetica di cinque volte tanto, nonostante la differenza in velocità.