Discussione:
[navale] velocità di navigazione delle triremi greche
(troppo vecchio per rispondere)
Sol Invictus
2009-11-06 23:17:52 UTC
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Saluti,

vorrei farmi un'idea abbastanza tecnica delle velocità con la quale le navi
greche potevano spostarsi nell'Egeo. Mi riferisco alla navigazione nel
periodo delle guerre persiane, prima metà del V sec.
I temi che più mi interessano sono:

- periodi dell'anno che permettevano la navigazione sicura (abbastanza
intuibili, ma non si sa mai)
- velocità media di spostamento di una flotta durante le lunghe traversate,
es. Grecia-Asia Minore.
- rotte di queste flotte: tutto l'Egeo era transitabile o le parti più
aperte erano troppo pericolose?

Esempio dalle fonti: Cleomene a suo tempo cacciò in malo modo Aristagora
quando questi gli chiese aiuto contro i persiani, in quanto i 3 mesi di
navigazione Sparta-Ionia erano per lui inconcepibili (Erodoto V.50). La
rotta diretta, ammesso che fosse percorribile, è di circa 250 km, vale a
dire una velocità media di meno di 3 km al giorno (!). E' una stima
attendibile? C'è qualche modo di stimare in senso più pratico questi tempi
di navigazione?

Grazie
M
dott.Piergiorgio
2009-11-07 01:13:28 UTC
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Post by Sol Invictus
Saluti,
vorrei farmi un'idea abbastanza tecnica delle velocità con la quale le navi
greche potevano spostarsi nell'Egeo. Mi riferisco alla navigazione nel
periodo delle guerre persiane, prima metà del V sec.
- periodi dell'anno che permettevano la navigazione sicura (abbastanza
intuibili, ma non si sa mai)
- velocità media di spostamento di una flotta durante le lunghe traversate,
es. Grecia-Asia Minore.
- rotte di queste flotte: tutto l'Egeo era transitabile o le parti più
aperte erano troppo pericolose?
Esempio dalle fonti: Cleomene a suo tempo cacciò in malo modo Aristagora
quando questi gli chiese aiuto contro i persiani, in quanto i 3 mesi di
navigazione Sparta-Ionia erano per lui inconcepibili (Erodoto V.50). La
rotta diretta, ammesso che fosse percorribile, è di circa 250 km, vale a
dire una velocità media di meno di 3 km al giorno (!). E' una stima
attendibile? C'è qualche modo di stimare in senso più pratico questi tempi
di navigazione?
In enorme sintesi, si tendeva ad evitare una lunga navigazione d' altura
e di stare il più possibile a ridosso della costa (notare che a quei
tempi non era disponibile la bussola, e o si navigava per triangolazione
da punti noti della costa, o per navigazione stimata, quando il tempo lo
permetteva (Notare che Genova, che come porto naturale non era granche'
debbe la sua importanza nel periodo antico e medioevale al fatto di
essere esattamente a nord di Corsica e Sardegna)

Inoltre, essendo le Navis antiche, anche le quinquiremi e quinquere, non
precisamente un modello di abitabilità, anche per gli standard dell'
antichità, era abituale il ridossare e tirare a secco le Navi e riposare
e foraggiare sulla costa

Mi perdonino le due fazioni antichiste, ma mi preme fare notare che le
tre Guerre Puniche giravano attorno a Sicilia ed Iberia, il cui libero
accesso era centrale per il commercio Cartaginese da e verso sud e nord.

La strategia e dislocazione Navale nel Mediterranneo antico gravitavano
molto sulle coste e rotte costiere, quindi il requisito di mobilita' "di
crociera" era abbastanza limitato, ed era questo che permetteva l'
enfasi sulla manovrabilità e velocità propria del periodo del Remo e del
Rostro, esempio banalissimo, Salamina.

Saluti,
Dott. piergiorgio.
LB
2009-11-07 22:59:27 UTC
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Post by dott.Piergiorgio
Mi perdonino le due fazioni antichiste, ma mi preme fare notare che le
tre Guerre Puniche giravano attorno a Sicilia ed Iberia, il cui libero
accesso era centrale per il commercio Cartaginese da e verso sud e nord.
Certo, la prima e la seconda guerra punica hanno stabilito il dominio del
Mediterraneo occidentale, con i passaggi nord-sud di Gibilterra e in
particolare del canale di Sicilia. E' interessante anche la supremazia
navale romana nella prima guerra macedonica.
Post by dott.Piergiorgio
La strategia e dislocazione Navale nel Mediterranneo antico gravitavano
molto sulle coste e rotte costiere, quindi il requisito di mobilita' "di
crociera" era abbastanza limitato, ed era questo che permetteva l'
enfasi sulla manovrabilità e velocità propria del periodo del Remo e del
Rostro, esempio banalissimo, Salamina.
Esatto, le distanze non erano enormi. Le rotte civili attraversavano il
Mediterraneo in meno di una settimana. Le navi da guerra erano sia
costruite sia utilizzate con finalità diverse dalla velocità di crociera.

I tempi di spostamento delle flotte militari erano determinati dalle
esigenze tattiche, più che dalla velocità massima.
Prima di Salamina, Serse ha spostato la sua flotta a una lentezza
incredibile. Ma questo era dovuto alla volontà di tenere uniti esercito e
navi, per preservarle. Anche la flotta greca si spostava guardinga.
Dopo Salamina, i greci hanno ottenuto una superiorità navale che ha
consentito loro di agire in tutto l'Egeo. Quindi non stupisce che si
muovessero più veloci per sfruttare la sorpresa.

ciao
--
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Marco S.
2009-11-07 08:49:59 UTC
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Post by Sol Invictus
Saluti,
vorrei farmi un'idea abbastanza tecnica delle velocità con la quale le navi
greche potevano spostarsi nell'Egeo. Mi riferisco alla navigazione nel
periodo delle guerre persiane, prima metà del V sec.
- periodi dell'anno che permettevano la navigazione sicura (abbastanza
intuibili, ma non si sa mai)
- velocità media di spostamento di una flotta durante le lunghe traversate,
es. Grecia-Asia Minore.
- rotte di queste flotte: tutto l'Egeo era transitabile o le parti più
aperte erano troppo pericolose?
Esempio dalle fonti: Cleomene a suo tempo cacciò in malo modo Aristagora
quando questi gli chiese aiuto contro i persiani, in quanto i 3 mesi di
navigazione Sparta-Ionia erano per lui inconcepibili (Erodoto V.50). La
rotta diretta, ammesso che fosse percorribile, è di circa 250 km, vale a
dire una velocità media di meno di 3 km al giorno (!). E' una stima
attendibile? C'è qualche modo di stimare in senso più pratico questi tempi
di navigazione?
E' sempre difficile dare dei tempi, sia perche' la navigazione poteva avere
diverse modalita' di remeggio/vela, sia perche' le rotte seguite erano
diverse dalle attuali.
Le rare rotte in traversata potevano essere percorribili in un senso (di
norma nord-sud) e non nell'altro senso (sud-nord). Vedi per esempio
l'effetto del Meltemi in Egeo, che influenza certamente (anche oggi !) la
navigazione non-meccanica tra le isole.

Le rotte erano spesso "a periplo", piu' che "a traversata", cioe' spesso ci
si spostava nel Mediterraneo lungo le coste, per avere il doppio vantaggio
di fare navigazione costiera, cioe' avendo sempre sott'occhio punti cospicui
[1], ma anche per avvantaggiarsi, soprattutto in estate, dei regimi delle
brezze (brezza di mare, brezza di terra) che potevano compensare, se non
addirittura annullare, gli effetti di venti sfavorevoli, sempre comunque
molto deboli, in estate, nel Mediterraneo.

La velocita' di una trireme era ovviamente variabile, a seconda della
cadenza di remeggio, variando da un regime "military" di combattimento ad un
regime tranquillo di lunga navigazione.
J.S.Morrison che, come sai ricostrui' negli anni '90 una trireme del
periodo classico, chiamandola "Olimpia" ha elaborato un grafico della
velocita' di una trireme un funzione della cadenza delle palate,
nell'ipotesi di assenza di altri fattori di disturbo.
Alla spasmodica (e teorica) cadenza di 40 palate al minuto, secondo
Morrison, la velocita' si sarebbe attestata sui 9,0 nodi.
A frequenze di palata piu' "umane", ma sempre sostenute, di 30 palate al
minuto, la vlocita' era stata rilevata sugli 8,5 nodi (questa la possiamo
forse considerare la massima velocita' pratica "di spunto" di una trireme) .
Alla frequenza di 20 palate al minuto la velocita' era di 7,5 nodi (questa
la possiamo forse considerare la velocita' tattica, con cui una trireme
manovrava durante le fasi piu' critiche del combattimento, percorrendo anche
tratti abbastanza lunghi). A 10 palate al minuto la velocita' scendeva sui
6,5 nodi.

Per quanto riguarda le lunghe distanze a remi, i problemi si complicano,
anche perche' entra in gioco la navigazione vera e propria e la gestione
dell'equipaggio.
Per farla breve, nel famoso e citatissimo caso dell'invio delle triremei
ateniesi a Mitilene, nel 428 a.C., che permette il confronto, su una stessa
distanza, tra una navigazione ordinaria ed una "arrancata", sulla distanza
di 185 miglia marine, nel primo caso si tima una velocita' di circa 5,5
nodi, nel secondo una velocita' di circa 7,3 nodi.

Questo fa pensare che l'equipaggio di prova di Morrison sull'"Olimpia"
avrebbe preso parecchia paglia dai rematori greci, o almeno da quelli
ateniesi : )

Per quanto riguarda la vela, Morrison dichiara un 4,5 nodi con 20 nodi di
vento.
Ma secondo lui la nave aveva potenzialita' maggiori, ma una serie di
problemi legati alla ripresa sull'onda ed allo sbandamento, consigliavano di
non fare piena forza di vele.

Comunque, se tu avrai voglia, spero di aver tempo per approfondire.

Ciao : )

Marco


Libri che ritengo di interesse in materia:

Medas "Storia della mrineria cartaginese" Delfino Editore, 2000
AAVV "The age of galley" Conway, 1995
Arnaud "Le routes de la navigation antique" Errance, 2005.
J.Morison, J.F.Coates, N.B.Rankov "The athenian trireme" Cambridge, 2000

Nota

[1] I primi "portolani" si chiamavamo appunto "peripli", cioe' descrivevano
in sequenza i punti cospicui, i pericoli e le opportunita' che una nave
incontrava costeggiando in un senso o nell'altro le rive del Mediterraneo.
Sol Invictus
2009-11-07 15:58:50 UTC
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Post by Marco S.
Ma secondo lui la nave aveva potenzialita' maggiori, ma una serie di
problemi legati alla ripresa sull'onda ed allo sbandamento, consigliavano di
non fare piena forza di vele.
Comunque, se tu avrai voglia, spero di aver tempo per approfondire.
Ciao,

intanto grazie per le informazioni. Premetto che, dei libri che consigli, ho
modo qui di trovare quello di Morrison (ma dev'essere un'edizione più
vecchia, 1986) e di Gardiner (pure, 1995). Credo comunque che siano quello
di cui ho bisogno.

Il mio dubbio deriva dal tentativo di chiarire gli spostamenti di Cimone con
la flotta greca durante gli anni ca. 476-465, con vari problemi cronologici
che non sto a ricapitolare. Secondo le versioni più attendibili, ci sono
periodi molto rilassati, )(praticamente per tutti gli anni Settanta) e
altri, nel periodi dell'assedio di Nasso, che mi sembrano fin troppo
affollati. La spiegazione è che o Cimone, nonostante quanto dicono le fonti,
non guidò personalmente ogni spedizione ma frazionò la flotta in più
flottiglie che conducevano attacchi indipendenti; oppure che la sua flotta e
il suo esercito viaggiavano a razzo come una specie di rullo compressore
invincibile.
Ti ricapitolo brevemente:

in qualche momento dopo il 469/8: conquista di Caristo (Eubea)
estate 465: presa di Nasso
465/4: conquista di Cnido (Caria), Licia (Faselide), batt. Eurimedonte
(Pamfilia), + forse breve scontro al largo di Cipro
<inverno, dubito fosse rientrato in Atene ma avrà svernato da qualche parte
più a tiro dell'Egeo, tipo la base navale comune in Tessaglia oppure anche
Bisanzio>
464: attacchi vari contro il Chersoneso e la Troade, forse minori
464: assalto alle Nove Strade (Tracia) e alla prospiciente Taso (assedio di
3 anni - finalmente quest'uomo dimostra di essere fermabile).

A guardare una mappa dell'Egeo, si intravedono rotte abbastanza coerenti
secondo campagne diverse.
Ho cercato di ricostruire le tappe nelle varie stagioni, ma avendo solo
nozioni basilari di marineria antica. E' comunque impressionante quanto
riuscì a fare. Avere un'idea più chiara delle velocità di spostamento della
flotta greca, che contava 200-300 triremi (a seconda delle fonti), potrebbe
aiutarmi parecchio.
Come si nota, tutti questi spostamenti comunque non attraversano in pieno
l'Egeo settentrionale (l'area da Sciro in poi, diciamo), che è molto aperta
e quindi immagino difficilmente transitabile per una flotta di triremi. La
campagna principale da Nasso alla Pamfilia/Cipro attraversa le Cicladi, le
Sporadi e poi costeggia perfettamente tutta la costa sud dell'Asia Minore,
quindi credo che i nomi nelle fonti siano affidabili.

Eppure, il caso che citi tu di Mitilene è molto curioso: se i codici di
Thuc. sono corretti, il tizio che partì da Atene, a piedi arrivò fino a
Geresto in Eubea e da lì su un mercantile raggiunse Mitilene, impiegò *in
tutto* meno di 3 giorni (III.3.5). Ma la rotta Eubea-Lesbo attraversa in
pieno l'Egeo. Diciamo che il tizio aveva impiegato 1 giorno e qualcosa per
andare da Atene a Geresto (ca. 50 km?), e la nave salpò la mattina del 2°
giorno con le prime luci, significa che percorse in meno di 48 ore ca. 120
km di mare, velocità media almeno 2,5 km/h. Confrontata con la velocità di
Cleomene (ca. 2,5-3 km/giorno), c'è qualcosa che non va, anche presumendo
che il mercantile avesse attraversato l'Egeo e Cleomene invece prevedesse
una lunga rotta costiera.


Grazie per il momento, se hai altre osservazioni le leggerò molto
volentieri.

M
Marco S.
2009-12-08 20:53:06 UTC
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Mi scuso del ritardo con cui rispondo, ma questo periodo mi va cosi'....
Post by Sol Invictus
Post by Marco S.
Ma secondo lui la nave aveva potenzialita' maggiori, ma una serie di
problemi legati alla ripresa sull'onda ed allo sbandamento,
consigliavano
Post by Sol Invictus
Post by Marco S.
di
non fare piena forza di vele.
Comunque, se tu avrai voglia, spero di aver tempo per approfondire.
intanto grazie per le informazioni. Premetto che, dei libri che consigli, ho
modo qui di trovare quello di Morrison (ma dev'essere un'edizione più
vecchia, 1986) e di Gardiner (pure, 1995). Credo comunque che siano quello
di cui ho bisogno.
Il mio dubbio deriva dal tentativo di chiarire gli spostamenti di Cimone con
la flotta greca durante gli anni ca. 476-465, con vari problemi cronologici
che non sto a ricapitolare. Secondo le versioni più attendibili, ci sono
periodi molto rilassati, )(praticamente per tutti gli anni Settanta) e
altri, nel periodi dell'assedio di Nasso, che mi sembrano fin troppo
affollati. La spiegazione è che o Cimone, nonostante quanto dicono le fonti,
non guidò personalmente ogni spedizione ma frazionò la flotta in più
flottiglie che conducevano attacchi indipendenti; oppure che la sua flotta e
il suo esercito viaggiavano a razzo come una specie di rullo compressore
invincibile.
in qualche momento dopo il 469/8: conquista di Caristo (Eubea)
Il punto di partenza mi pare sia che Cimone resto' in carica come stratego
della flotta Delio-Attica dal 476 al 462.
L'occupazione di Caristo mi risulta nel 472, ottenuta peraltro con una sorta
di accordo, quindi non deve essere stato affare troppo lungo e, comunque,
siamo negli anni '70 del V secolo, quelli "tranquilli"..
Post by Sol Invictus
estate 465: presa di Nasso
465/4: conquista di Cnido (Caria), Licia (Faselide), batt. Eurimedonte
(Pamfilia), + forse breve scontro al largo di Cipro
A me l'Eurimedonte risulta combattuta in una data compresa tra il 469 ed il
466, comunque prima della data da te citata (anche se la maggioranza delle
fonti propende per il 466).
Le operazioni verso la Licia e la Caria, non descritte da Tucidide, ma da
Diodoro e Plutarco, si collocano in effetti nell'ambito di una campagna che
sembra concomitante alle operazioni di assedio a Nasso e volta a impedire
che la flotta persiana, concentrata in Panfilia, andasse in soccorso agli
assediati.
Comunque, per quello che mi e' dato di vedere, l'assedio di Nasso e la
battaglia dell'Eurimedonte sembrano i due estremi di una medesima campagna
strategica, volta a difendere la prima conquista "imperiale" di Atene
(Nasso) dalle interferenze persiane; non e' detto pero' che questa campagna
strategica abbia avuto i suoi eventi tattici distribuiti su piu' stagioni,
invece che su una sola (Tucidide lascia pensare ad un lasso di tempo tra gli
eventi di Nasso e quelli dell'Eurimedonte, al punto che inserisce tra di
essi il capitolo 99 del libro I, in cui fa una lunga digressione sul
funzionamento della lega di Delo: mi pare quindi che a Tucidide sia sfuggito
l'indiscutibile collegamento strategico tra i due fatti d'arme, cosa che
sarebbe stata possibile solo se fossero stati decisamente lontani nel tempo,
o almeno non nella stessa campagna stagionale...)
Tra la presa di Caristo, nel 472, e la data piu' sfavorevole per
l'Eurimedonte, cioe' il 469, ci sono almeno (dicesi "almeno") due anni
liberi.
Nulla vieta quindi di pensare ad un assedio di Nasso nel 471, data di inizio
di una concomitante campagna navale, forse pluriennale, sulla costa
dell'Asia Minore, volta a contrastare ed eliminare l'influenza navale
persiana sul nascente impero ateniese e culminata con la doppia battaglia
dell'Eurimedonte.
Post by Sol Invictus
<inverno, dubito fosse rientrato in Atene ma avrà svernato da qualche parte
più a tiro dell'Egeo, tipo la base navale comune in Tessaglia oppure anche
Bisanzio>
E' possibile, ma non credo necessario.
Innanzitutto ritengo che l'effetto "progressione" delle campagne di Cimone
possa avere un'interpretazione tattica (la flotta rimaneva in effetti in
Egeo, svernando "da qualche parte" in zona), ma anche un interpretazione
strategica: man mano che Atene acquisiva "basi" piu' "avanzate" (Sciro,
Nasso...) poteva spingersi piu' lontano, anche nell'ipotesi che la campagna
ripartisse ogni primavera dal Pireo. Io credo che se la flotta avesse
svernato fuori Atene, Tucidide l'avrebbe fatto notare, perche' questo
avrebbe significato centinaia di trierarchi (cioe' di ricchi commercianti
ateniesi) e migliaia di epibatai e rematori (cioe' di contadini e di
artigiani ateniesi) sottratti per anni interi alla vita economica della
citta' e questo sarebbe stato un fatto notevole per Atene.
Magari consistenti aliquote di triremi ateniesi avranno anche svernato
tirate in secco su qualche spiaggia a
Taso, vista la durata dell'assedio (3 anni) ed il temuto coinvolgimento di
Sparta.
Ma mi pare un eccezione.

Del resto l'Egeo non e' l'Oceano Pacifico e puo' essere girato in lungo ed
in largo nel periodo di una estate; non e' che tutte le citate
operazioni siano state necessariamente lunghe: mi pare difficile pensare che
la flotta ateniese si sia dovuta sottomettere a lunghe campagne per
conquistare Sciro, Caristo o, persino, Nasso, anche se Tucidide parla in
termini di guerre o assedi.
Post by Sol Invictus
464: attacchi vari contro il Chersoneso e la Troade, forse minori
464: assalto alle Nove Strade (Tracia) e alla prospiciente Taso (assedio di
3 anni - finalmente quest'uomo dimostra di essere fermabile).
La campagna di Taso si svolge dal 465 al 462, con la capitolazione della
citta'.
Credo vada distinta dal movimento di 10.000 coloni provenienti da diverse
citta' della lega di Delo, di cui parla Tucidide (I,100) che cercarono di
insediarsi nella localita' detta "Nove Strade" vicino ad Anfipoli e che,
dopo un successo iniziale, furono annientati dai Traci: non credo si
trovassero in terraferma sotto il comando di Cimone che, nello stesso
momento, credo stesse assediando Taso, sull'omonima isola.
Post by Sol Invictus
A guardare una mappa dell'Egeo, si intravedono rotte abbastanza coerenti
secondo campagne diverse.
Ho cercato di ricostruire le tappe nelle varie stagioni, ma avendo solo
nozioni basilari di marineria antica. E' comunque impressionante quanto
riuscì a fare. Avere un'idea più chiara delle velocità di spostamento della
flotta greca, che contava 200-300 triremi (a seconda delle fonti), potrebbe
aiutarmi parecchio.
Come si nota, tutti questi spostamenti comunque non attraversano in pieno
l'Egeo settentrionale (l'area da Sciro in poi, diciamo), che è molto aperta
e quindi immagino difficilmente transitabile per una flotta di triremi. La
campagna principale da Nasso alla Pamfilia/Cipro attraversa le Cicladi, le
Sporadi e poi costeggia perfettamente tutta la costa sud dell'Asia Minore,
quindi credo che i nomi nelle fonti siano affidabili.
Io direi, innanzitutto di limitare le operazioni navali alla stagione
maggio-settembre.
Tieni conto che e' molto difficile parlare di "velocita'" per le navi
antiche, in quanto l'unita' di misura utilizzata regolarmente dagli autori
antichi era la "giornata di navigazione". Come immaginerai si tratta di una
misura molto elastica, in quanto, con questo termine, si puo' intendere la
giornata "alba-tramonto" (specie nella navigazione costiera) o la giornata
"24 ore" (nelle traversate di piu' giorni). Comunque molti autori antichi
sembrano aver convenuto una lunghezza di 700 stadi per la cosiddetta
"giornata di navigazione" da loro usata. Contando uno stadio come 1/8 di
miglio marino, cioe' circa 232 metri, arriviamo a 88 miglia circa, cioe' 163
Km circa. Questo ci porta a concludere che la maggioranza degli autori
consideravano una velocita' media, per le navi a vela del tempo, di circa
3,6 nodi (contando ovviamente sulla giornata di 24 ore)

E' evidente e confermato dagli autori citati che in Egeo i movimenti nel
senso dei paralleli si svolgevano prevalentemente nella sua parte
meridionale, un arcipelago molto fitto, ideale per il cabotaggio tra le
isole, e non negli spazi aperti settentrionali, che avrebbero richiesto
fatalmente delle traversate, con i connessi problemi di navigazione [1]
In questo contesto, l'isola-chiave per la navigazione e' sempre stata la
minuscola isola di Delo, non a caso scelta anche come sede iniziale del
tesoro della Lega Delio-Attica.
Ben ridossata dalle altre Cicladi settentrionali (Mikonos, Rinia e Tino), si
trova in una posizione chiave, sia sulla rotta verso capo Sounion (e quindi
Atene) , sia verso l'Istmo di Corinto, sia verso i Dardanelli, sia a sud
verso Creta, sia ripartendo da Delo verso la Licia, seguendo la catena di
isole in direzione di Cos (Mykonos, Patmos e Lero, oppure Nasso e
Amorgos...). La rotta Delo-Cos e' favorevole, perche' nel viaggio di andata
puo' avvalersi del Meltemi da Nordovest (NO) e al ritorno (in assenza di
Meltemi) delle brezze di mare prevalenti tra la costa anatolica ed il
Dodecanneso, da Sud e persino Sudest (S e SE), specie nei mesi diversi da
luglio e agosto, quando il Meltemi la fa da padrone ed e' molto difficile
risalire, senza fare larghi giri.

Credo sia quindi opportuno individuare la prevalente direzione dei venti,
delle brezze di mare (quelle che si instaurano durante il giorno) e delle
correnti, perche' attendendo l'instaurarsi di una di queste condizioni,
quando le altre erano deboli o assenti, si poteva eventualmente andare in
una direzione, piuttosto che in un'altra, senza usare la forza di remi.
Quindi parliamo di navigazione a vela, ma anche la navigazione a remi e'
influenzata dal vento e, spesso, anche le triremi navigavano a vela.

Per quanto riguarda i venti, l'Egeo in estate e' dominato dal Meltemi, vento
settentrionale piuttosto forte, soprattutto in luglio e agosto.
Esso "esce" dai Dardanelli con direzione da NE, restando NE verso la costa
Greca e nell'Egeo occidentale; invece nell'Egeo orientale gira attorno alla
costa turca, passando da un NE all'altezza dei Dardanelli, fino ad un O al
livello del Dodecanneso e della Licia.
Giusto nel cuore dell'Egeo, nelle Cicladi, a Delo, il giro del Meltemi lo fa
arrivare piu' o meno da N, facendo assumere a Delo anche un po' la funzione
di "spartivento", perche' a ovest di Delo tale vento tende a venire da NE e
viceversa ad est, da NO, favorendo ovviamente la navigazione nelle opposte
direzioni.

Per quanto riguarda le brezze di mare (diurne), che nella zona hanno campo
libero soltanto quando non soffia il Meltemi, nel Dodecanneso e davanti alle
coste di Licia e Panfilia, ci sono brezze molto "fresche" (cioe' piuttosto
forti) da S e, persino SE, come gia' visto. Piu a nord (diciamo a partire da
Samo) le brezze girano da O e poi NO, seguendo la prevalenza della costa
turca, che gira, "guardando" in quelle direzioni
[Di massima c'e' poco da studiarci su, perche' le brezze di mare si
dispongono con direzione mediamente perpendicolare alla linea costiera della
massa di terra prevalente nella zona, andando ovviamente sempre dal mare
verso terra].

Per quanto riguarda le correnti di superficie, sempre piuttosto deboli, di
massima vanno verso nord nell'Egeo orientale, per poi scendere da nord a sud
nell'Egeo occidentale, girando quindi in senso anti-orario considerando
tutto bacino orientale del Mediterraneo.
Quindi diciamo che, in assenza di Meltemi e di brezze, vi era un debolissimo
aiuto ad andare verso sud nell'Egeo occidentale e, viceversa, verso nord, in
quello orientale.

E poi ovviamente c'erano i rematori e le loro schiene, ma sulle loro
prestazioni mi pare ci siamo gia' confrontati.
Credo comunque che una trireme non avrebbe potuto affrontare a remi un serio
Meltemi (forza 7, per intenderci, cioe' vento da i 28 nodi in su, cioe'
oltre 50 Km/h, onde alte di oltre un metro...)
Credo che avrebbe dovuto scegliere una navigazione totalmente riparata da
isole da nord, per cercare un ridosso in cui navigare in acque calme, ma non
troppo sotto le isole (il meltemi e' anche micidiale nel lato sottovento
delle isole, e rischi delle sventolate improvvise tremende, se l'isola
solleva la massa d'aria e poi, quando l'isola "finisce", questa aria ricade
come un masso sopra la malcapitate navicelle...).
Credo che l'aternativa migliore fosse quella di prendere terra in un buon
ridosso, con spiaggia sabbiosa, dove spiaggiare le navi senza subire danni.
Post by Sol Invictus
Eppure, il caso che citi tu di Mitilene è molto curioso: se i codici di
Thuc. sono corretti, il tizio che partì da Atene, a piedi arrivò fino a
Geresto in Eubea e da lì su un mercantile raggiunse Mitilene, impiegò *in
tutto* meno di 3 giorni (III.3.5). Ma la rotta Eubea-Lesbo attraversa in
pieno l'Egeo. Diciamo che il tizio aveva impiegato 1 giorno e qualcosa per
andare da Atene a Geresto (ca. 50 km?), e la nave salpò la mattina del 2°
giorno con le prime luci, significa che percorse in meno di 48 ore ca. 120
km di mare, velocità media almeno 2,5 km/h. Confrontata con la velocità di
Cleomene (ca. 2,5-3 km/giorno), c'è qualcosa che non va, anche presumendo
che il mercantile avesse attraversato l'Egeo e Cleomene invece prevedesse
una lunga rotta costiera.
Se parli della flotta pelopennesiaca che doveva presentarsi a Mitilene,
navarco Alcida, non ho presente dove se ne tragga una tempistica.

Ciao

Marco

Arduino
2009-11-07 17:57:00 UTC
Permalink
Post by Marco S.
Le rare rotte in traversata potevano essere percorribili in un senso (di
norma nord-sud) e non nell'altro senso (sud-nord).
Perché?
Non è sempre quella?
Post by Marco S.
Marco
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