Paolo
2010-04-01 10:08:45 UTC
Attacco giapponese a Pearl Harbor e dichiarazione di guerra. Yamamoto
aveva preteso che il suo governo presentasse una dichiarazione di
guerra agli USA prima che avesse luogo l'attacco a Pearl Harbor, come
potesse permetterselo si spiega forse con la sua grande autorevolezza,
e certo una maggiore correttezza avrebbe giovato al Giappone sul piano
della propaganda. Il governo di Tokyo promise quanto richiesto da
Yamamoto, ma non mantenne la promessa. Quella che fu consegnata con 80
minutri di ritardo non fu una dichiarazione di guerra, e nemmeno una
rottura delle relazioni diplomatiche, ma soltanto la fine di certe
trattative miranti a una soluzione pacifica. Il problema e' poi quello
degli orari. Il documento giapponese avrebbe dovuto essere consegnato
alle 13 ora di Washington, corrispondente alle 7 delle Hawai, ma venne
consegnato solo alle 14.20. Il ritardo avvenne perche' il lungo
documento venne trasmesso in codice, con aggiunte e modifiche fino
quasi all'ultimo momento, e con l'ordine che a decifrarlo e scriverlo
a macchina fossero dei diplomatici e non dei dattilografi. Un bel
pasticcio. Il vero e proprio attacco inizio alle 7.55. A parte il
fatto che non ci fosse una vera e propria dichiarazione di guerra,
procedendo nel modo suddetto non era possibile far avvenire la
consegna a un ora ben precisa. Se la consegna fosse avvenuta alle 13
gli USA avrebbero avuto 55 minuti per dare l'allarme anche a Pearl
Harbor, e la difesa sarebbe stata meno impreparata. Secondo me la
soluzione migliore sarebbe stato che il governo di Tokyo mandasse il
documento all'ambasciata a Washington per corriere, che si chiedesse
un colloquio per le 13.30 circa, e che dalla prima formazione di
attacco partisse un segnale radio, al caso ritrasmesso dalle
portaerei, molto breve, una volta vicinissima alle Hawai, ih modo che
i diplomatici consegnassero il documento qualche minuti prima
dell'attacco. Formalmente sarebbe stato ineccepibile e gli Americani
non avrebbero avuto tempo per allertare la difesa a Pearl Harbor
(anche perche' il generale Short aveva fatto togliere le munizioni
agli aerei da caccia, etc etc).
Paolo
aveva preteso che il suo governo presentasse una dichiarazione di
guerra agli USA prima che avesse luogo l'attacco a Pearl Harbor, come
potesse permetterselo si spiega forse con la sua grande autorevolezza,
e certo una maggiore correttezza avrebbe giovato al Giappone sul piano
della propaganda. Il governo di Tokyo promise quanto richiesto da
Yamamoto, ma non mantenne la promessa. Quella che fu consegnata con 80
minutri di ritardo non fu una dichiarazione di guerra, e nemmeno una
rottura delle relazioni diplomatiche, ma soltanto la fine di certe
trattative miranti a una soluzione pacifica. Il problema e' poi quello
degli orari. Il documento giapponese avrebbe dovuto essere consegnato
alle 13 ora di Washington, corrispondente alle 7 delle Hawai, ma venne
consegnato solo alle 14.20. Il ritardo avvenne perche' il lungo
documento venne trasmesso in codice, con aggiunte e modifiche fino
quasi all'ultimo momento, e con l'ordine che a decifrarlo e scriverlo
a macchina fossero dei diplomatici e non dei dattilografi. Un bel
pasticcio. Il vero e proprio attacco inizio alle 7.55. A parte il
fatto che non ci fosse una vera e propria dichiarazione di guerra,
procedendo nel modo suddetto non era possibile far avvenire la
consegna a un ora ben precisa. Se la consegna fosse avvenuta alle 13
gli USA avrebbero avuto 55 minuti per dare l'allarme anche a Pearl
Harbor, e la difesa sarebbe stata meno impreparata. Secondo me la
soluzione migliore sarebbe stato che il governo di Tokyo mandasse il
documento all'ambasciata a Washington per corriere, che si chiedesse
un colloquio per le 13.30 circa, e che dalla prima formazione di
attacco partisse un segnale radio, al caso ritrasmesso dalle
portaerei, molto breve, una volta vicinissima alle Hawai, ih modo che
i diplomatici consegnassero il documento qualche minuti prima
dell'attacco. Formalmente sarebbe stato ineccepibile e gli Americani
non avrebbero avuto tempo per allertare la difesa a Pearl Harbor
(anche perche' il generale Short aveva fatto togliere le munizioni
agli aerei da caccia, etc etc).
Paolo