Discussione:
Staffe della cavalleria
(troppo vecchio per rispondere)
Mitra
2003-10-12 20:06:49 UTC
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Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
Isoroku Yamamoto
2003-10-12 20:13:39 UTC
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Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
questo delle staffe e' un mito duro a morire...
non comprendo che c'entrino le staffe con le lance, con una sella ben
conformata si rimane tranquillamente in sella (vedi romani) . anche
con le staffe poi, non e' difficile venir disarcionati se colpiti...
Iso
Dott. Piergiorgio
2003-10-12 20:39:58 UTC
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Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice
che era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Tieni presente il Palio di Siena ?
La' non solo non usano staffe, ma anche cavalcano a pelo (niente doppi
sensi, eh ! ;) ) eppure sia pur con cadute spettacolari riescono a fare 3
giri del campo si Siena al galoppo sfrenato....

Saluti.
--
Dottor Piergiorgio d' Errico-Storico militare e Navale
ICQ: 208180385

Niitakayama Nobore ichi ni rei ya
Antonio
2003-10-12 20:58:33 UTC
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Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
Allora potresti portargli questo ulteriore elemento a favore.
A proposito della carica del cavaliere corazzato parto-persiano Eliodoro
scrive: "La lancia dardeggiata orizzontalmente... è trattenuta da un
legaggio al collo dell'animale e il manico è legato alla groppa in modo da
non cedere sotto gli urti."
Secondo Paul Vigneron (Il cavallo nell'antichità) il cavaliere, prima di
caricare, infilava la lancia in un anello posto sulla corazza del cavallo,
all'altezza dell'incollatura. Inoltre una correggia collegava la parte
posteriore del manico all'arcione posteriore. In questo modo la lancia
rimaneva in posizione orizzontale con la punta in avanti che oltrepassava di
un buon metro la testa del cavallo e il cavaliere manteneva un certo
equilibrio appoggiandosi ad essa.
Erano poi di aiuto anche gli arcioni della sella e la pratica.
I lancieri persiani che portavano appesa alla sella una grande faretra, sul
fianco destro del cavallo, e quando caricavano appoggiavano la gamba destra
contro la faretra. Questo era un ulteriore elemento di stabilità.

Quanto all'efficacia di una carica d'urto dei corazzieri contro una fanteria
pesante ben disciplinata, se non supportata dall'azione di disturbo degli
arcieri a cavallo, questa efficacia è molto discutibile per non dire nulla.


Ciao
Antonio
Gianfranco Cimino
2003-10-12 21:00:23 UTC
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Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
E' una questione ancora dibattuta.
Tra l'altro i catafratti non caricavano a galoppo pieno, la lancia non era
tenuta inresta ecc. come hai giustamente detto.

Forse quello delle staffe è ancora un mito.

Ciao
Gianfranco
Michelazzo
2003-10-13 10:35:47 UTC
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Post by Gianfranco Cimino
Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
E' una questione ancora dibattuta.
Tra l'altro i catafratti non caricavano a galoppo pieno, la lancia non era
tenuta inresta ecc. come hai giustamente detto.
Forse quello delle staffe è ancora un mito.
Forse la staffa è più utile nel combattimento con armi corte (spada, mazza
ascia ecc.) dove l'appoggio del piede dovrebbe permettere un colpo più
vigoroso e, sopratutto, vibrato dall'alto al basso.
I numidi di Annibale combattevano con lance, freccie o spade?

Michelazzo
Ball
2003-10-13 10:56:58 UTC
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"Michelazzo" <***@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio

| I numidi di Annibale combattevano con lance, freccie o spade?

I Numidi cavalcavano senza redini, controllando i cavalli con una corda
legata attorno al collo, con la pressione delle ginocchia e con un frustino.
Il loro modo di combattere - accerchiamento del nemico e lancio delle lance,
ma a debita distanza e il tutto condito con frasi irrisorie verso i fanti
nemici - scatenò spesso le ire romane (vedi Trebbia) ed era sfruttato da
Annibale per innervosire i romani e farli uscire allo scoperto.
Diversamente i cavalieri celtici e ispanici che erano armati di "falcata",
di una lunga lancia ed inoltre possedevano un piccolo scudo tondo.

--
salus
Ball
--
Michelazzo
2003-10-13 14:38:30 UTC
Permalink
Post by Ball
| I numidi di Annibale combattevano con lance, freccie o spade?
I Numidi cavalcavano senza redini, controllando i cavalli con una corda
legata attorno al collo, con la pressione delle ginocchia e con un frustino.
Il loro modo di combattere - accerchiamento del nemico e lancio delle lance,
ma a debita distanza e il tutto condito con frasi irrisorie verso i fanti
nemici - scatenò spesso le ire romane (vedi Trebbia) ed era sfruttato da
Annibale per innervosire i romani e farli uscire allo scoperto.
più o meno come i pellirosse allora. Ma le staffe le avevano o no?
Post by Ball
Diversamente i cavalieri celtici e ispanici che erano armati di "falcata",
di una lunga lancia ed inoltre possedevano un piccolo scudo tondo.
più o meno come i saraceni. Ma le staffe le avevano o no?

Quella cavalleria "terribile" che travolse Paolo Emilio a Canne, se non
erro, fu quella celto-iberica, mentre la numida, all'ala destra di Annibale,
travolse la cavalleria italica federata.

Un'ultima precisazione: tu parli di cavalieri celtici e ispanici come se
fossero due cose (etnie?) diverse, mentre gli ispanici erano detti celtiberi
(fusione degli iberi, autoctonui, con i galli boi, mi pare). Intendi dire
che oltre agli ispanici (celtiberi) Annibale aveva arruolato anche cavalieri
celti (propriamente detti, nelle gallie transalpina e (più probabilmente)
cisalpina? E come mai invece Asdrubale pare abbia arruolato, fra i celti,
solo fanteria? Asdrubale era piuttosto debole quanto a cavalleria, a quanto
pare.

Michelazzo
Ball
2003-10-13 16:17:24 UTC
Permalink
"Michelazzo" <***@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio

| più o meno come i pellirosse allora. Ma le staffe le avevano o no?

Niente staffe, altrimenti l'avrei scritto.... :)

|| Diversamente i cavalieri celtici e ispanici che erano armati di
|| "falcata", di una lunga lancia ed inoltre possedevano un piccolo scudo
|| tondo.
|
| più o meno come i saraceni. Ma le staffe le avevano o no?

Nemmeno qui....

| Quella cavalleria "terribile" che travolse Paolo Emilio a Canne, se non
| erro, fu quella celto-iberica, mentre la numida, all'ala destra di
| Annibale, travolse la cavalleria italica federata.

Esattamente.

| Un'ultima precisazione: tu parli di cavalieri celtici e ispanici come se
| fossero due cose (etnie?) diverse, mentre gli ispanici erano detti
| celtiberi (fusione degli iberi, autoctonui, con i galli boi, mi pare).

Ah, perchè non lo sono? :)
In realtà io (come altri) chiamo ispanici i militari reclutati in Spagna
(quindi anche i Balearici, per intenderci), in particolare le truppe scelte
di A. sia di fanteria che di cavalleria. I celtiberi, se non erro, erano
un'etnia degli altipiani centrali che diede straordinari fanti pesanti, non
avevo mai letto che ispanici=celtiberi.

| Intendi dire che oltre agli ispanici (celtiberi) Annibale aveva arruolato
| anche cavalieri celti (propriamente detti, nelle gallie transalpina e
| (più probabilmente) cisalpina?

La cavalleria celtica, reclutata in parte durante l'attraversamento del
Rodano e la successiva risalita verso le Alpi, era per la maggior parte
formata da nobili e il loro seguito, le tribù più rappresentate erano i Boi
e gli Insubri.

| E come mai invece Asdrubale pare abbia
| arruolato, fra i celti, solo fanteria? Asdrubale era piuttosto debole
| quanto a cavalleria, a quanto pare.

Buona domanda.... :)

--
salus
Ball
--
Michelazzo
2003-10-13 20:06:49 UTC
Permalink
Post by Ball
In realtà io (come altri) chiamo ispanici i militari reclutati in Spagna
(quindi anche i Balearici, per intenderci), in particolare le truppe scelte
di A. sia di fanteria che di cavalleria. I celtiberi, se non erro, erano
un'etnia degli altipiani centrali che diede straordinari fanti pesanti, non
avevo mai letto che ispanici=celtiberi.
Sì, hai ragione, il termine Celtiberi è applicato alle popolazioni della
meseta e dei bacini dell'alto Duero.

Michelazzo
Gianfranco Cimino
2003-10-13 20:49:48 UTC
Permalink
Post by Michelazzo
più o meno come i pellirosse allora. Ma le staffe le avevano o no?
A parte che i pellirosse avevano anche archi ed armi da fuoco, le staffe sono
state introdotte in Europa all'inizio del VII sec. circa; prima referenza
documentata lo strategikon bizantino.
Post by Michelazzo
più o meno come i saraceni. Ma le staffe le avevano o no?
Vedi sopra.
Comunque non credo si possa fare un paragone tra le tattiche Ispaniche e
Galliche e quelle saracene.

Ciao
Gianfranco
Gianfranco Cimino
2003-10-13 20:42:01 UTC
Permalink
Post by Ball
| I numidi di Annibale combattevano con lance, freccie o spade?
I Numidi cavalcavano senza redini, controllando i cavalli con una corda
legata attorno al collo, con la pressione delle ginocchia e con un frustino.
Il loro modo di combattere - accerchiamento del nemico e lancio delle lance,
diciamo meglio, giavellotti ?
Post by Ball
ma a debita distanza e il tutto condito con frasi irrisorie verso i fanti
nemici - scatenò spesso le ire romane (vedi Trebbia) ed era sfruttato da
Annibale per innervosire i romani e farli uscire allo scoperto.
Diversamente i cavalieri celtici e ispanici che erano armati di "falcata",
di una lunga lancia
non certo un kontos eh ?
direi una corta lancia, che poteva essere usata anche per il .. lancio
Post by Ball
ed inoltre possedevano un piccolo scudo tondo.
Ciao
Gianfranco
Post by Ball
--
Ball
2003-10-13 20:56:29 UTC
Permalink
"Gianfranco Cimino" <***@hotmail.com> ha scritto nel

Non infierire, oggi credo di aver postato tanto quanto ho postato negli
ultimi 2 mesi e già Amedeo mi ha beccato in flagrante....
Adesso chiudo perchè fra 2 minuti rischio di parlare del console Barca....
:)))

--
salus
Ball
--
Mitra
2003-10-16 17:02:00 UTC
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Che differenza c'è tra il galoppo pieno e quello dei catafratti (immagino la
velocità , ma approssimativamente di quanto era più lento)?
Post by Gianfranco Cimino
Post by Mitra
Ho parlato recentemente con qualcuno che abituato a cavalcare , mi dice che
era impossibile senza staffe caricare a fondo come si dice facessero i
catafratti senza cadere.
Io gli ho risposto che dipende anche da come tieni la lancia (non mi pare
fosse in uso la lancia in resta , ma tenuta parallela al cavallo e con due
mani) e dalla sella, oltre che dall'addestramento.Non mi sembrava molto
convinto.
E' una questione ancora dibattuta.
Tra l'altro i catafratti non caricavano a galoppo pieno, la lancia non era
tenuta inresta ecc. come hai giustamente detto.
Forse quello delle staffe è ancora un mito.
Ciao
Gianfranco
Gianfranco Cimino
2003-10-16 18:24:02 UTC
Permalink
Post by Mitra
Che differenza c'è tra il galoppo pieno e quello dei catafratti (immagino la
velocità , ma approssimativamente di quanto era più lento)?
Purtroppo anche in questo caso le fonti non sono proprio chiare, ma sembra che i
catafratti caricassero al trotto (anche nel Rinascimento la cavalleria "da tiro"
caricava al trotto).

Ciao
Gianfranco
Mitra
2003-10-17 18:12:51 UTC
Permalink
Per un attimo ho avuto l'orrenda visione dei fantini dell'ippodromo di San
Siro con corazza e contus :).
E' davvero difficile immaginare che razza di potenza potesse avere una
carica fatta al trotto (intendi la tattica del caracollo quando parli del
rinascimento?).
Specie quando leggendo Plutarco , che parla di due soldati trafitti
contemporaneamente, uno si fà un'immagine completamente diversa (e un pò più
grandiosa direi). :)
Post by Gianfranco Cimino
Post by Mitra
Che differenza c'è tra il galoppo pieno e quello dei catafratti (immagino la
velocità , ma approssimativamente di quanto era più lento)?
Purtroppo anche in questo caso le fonti non sono proprio chiare, ma sembra che i
catafratti caricassero al trotto (anche nel Rinascimento la cavalleria "da tiro"
caricava al trotto).
Ciao
Gianfranco
Gianfranco Cimino
2003-10-18 08:23:51 UTC
Permalink
Post by Mitra
Per un attimo ho avuto l'orrenda visione dei fantini dell'ippodromo di San
Siro con corazza e contus :).
E' davvero difficile immaginare che razza di potenza potesse avere una
carica fatta al trotto (intendi la tattica del caracollo quando parli del
rinascimento?).
Non proprio, il caracollo era studiato per il tiro; comunque quando i
"caracollanti" (ad es. reiters) contattavano il nemico lo facevano al trotto.
Eseguire una carica al galoppo pieno e mantenere l'ordine non è facile; anche
gli Ironsides di Cromwell non caricavano al galoppo pieno (per non disperdere la
formazione oltre ogni speranza di riordino e riutilizzo nell'ambito della stessa
battaglia).
Post by Mitra
Specie quando leggendo Plutarco , che parla di due soldati trafitti
contemporaneamente, uno si fà un'immagine completamente diversa (e un pò più
grandiosa direi). :)
A parte possibili esagerazioni di Plutarco direi che un kontos, tenuto a due
mani (il che vuol dire che il cavaliere affonda effettivamente il colpo con una
certa energia) da un cavallo al trotto dovrebbe essere sufficente.
Comunque che i catafratti caricassero al trotto è attestato in qualche fonte
primaria, vedrò di fare una ricerca a riguardo.

Per il resto le possibilità che una carica di cavalleria possa rompere una
formazione di fanteria in ordine chiuso ben addestrata e coesa sono assai
scarse: abbiamo in testa troppe immagini dei romantici film su medioevo.

Ciao
Gianfranco
Mitra
2003-10-18 09:09:16 UTC
Permalink
Post by Gianfranco Cimino
A parte possibili esagerazioni di Plutarco direi che un kontos, tenuto a due
mani (il che vuol dire che il cavaliere affonda effettivamente il colpo con una
certa energia) da un cavallo al trotto dovrebbe essere sufficente.
Comunque che i catafratti caricassero al trotto è attestato in qualche fonte
primaria, vedrò di fare una ricerca a riguardo.
Grazie; mi pare di aver visto sul catalogo della libreria militare un libro
tutto dedicato ai catafratti antichi.
Post by Gianfranco Cimino
Per il resto le possibilità che una carica di cavalleria possa rompere una
formazione di fanteria in ordine chiuso ben addestrata e coesa sono assai
scarse: abbiamo in testa troppe immagini dei romantici film su medioevo.
Concordo.
Gianfranco Cimino
2003-10-22 17:50:49 UTC
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Post by Isoroku Yamamoto
Post by Gianfranco Cimino
A parte possibili esagerazioni di Plutarco direi che un kontos, tenuto a
due
Post by Gianfranco Cimino
mani (il che vuol dire che il cavaliere affonda effettivamente il colpo
con una
Post by Gianfranco Cimino
certa energia) da un cavallo al trotto dovrebbe essere sufficente.
Comunque che i catafratti caricassero al trotto è attestato in qualche
fonte
Post by Gianfranco Cimino
primaria, vedrò di fare una ricerca a riguardo.
Grazie; mi pare di aver visto sul catalogo della libreria militare un libro
tutto dedicato ai catafratti antichi.
Mi pare che sia un libro di un editore polacco, da qualche parte mi pare di
avere una sua review.

Comunque i catafratti sono da sempre un argomento dibattuto, e suscitano
interesse perchè molti vedono in loro, a torto, secondo me, gli antenati dei
cavalieri medievali.
Per quanto riguarda la descrizione che ce ne danno le fonti primarie (mi
limiterò all'esame dei catafratti Parti ecc., cioè di quelli orientali, per i
sarmati il discorso potrebbe essere diverso), tutte insistono sulla loro scarsa
mobilità.

Ad es. a Tigranocerta Lucullo (vedi la vita di Lucullo di Plutarco), li fece
cogliere sul retro dalla .. fanteria legionaria.
Secoli dopo a Strasburgo i catafratti romani (si pensa modellati su quelli
orientali), vengono sorpresi da una carica appiedata di Alemanni.
Vegezio attesta che sono vulnerabili agli attacchi della fanteria, e nel suo
libro "Il guerriero, l'oplita ed il legionario" Brizzi cita Giustino per
dimostrare che, muovendosi al passo o al trotto la loro carica doveva essere
"corta", quindi non avevano il tempo di passare ad un galoppo veloce.
E così via.

D'altronde se consideriamo la pesantezza della loro armatura, che interessava
anche il cavallo, ricordando anche che i Parti non erano in grado di fabbricare
le armature a piastre tardo medievali, robuste ma relativamente leggere, e
consideriamo inoltre la densità del loro schieramento a ranghi serrati, non
possiamo arrivare che ad analoghe considerazioni.

Infatti una carica continuata "a briglia sciolta" a ranghi serrati è
improbabile, in quanto inevitabilmente la formazione si romperebbe; vedi a
questo proposito le considerazioni di Keegan (se non vado errato) sul dipinto
della carica degli Scot's Gray a Waterloo.

Infine sono andato a vedermi il passo di Plutarco da te citato (vita di Crasso),
e là non si parla di impeto, ma di "vibrare" un colpo con il kontos, cosa che
poteva trapassare due persone contemporaneamente; ma ciò dipendeva dalle
catratteristiche intrinseche del kontos.


Ciao
Gianfranco
Mitra
2003-10-22 19:06:57 UTC
Permalink
Infatti mi pare di ricordare che anche la cavalleria medievale non caricasse
al massimo , proprio perchè era imperativo mantenere la formazione al
momento dell'impatto; e si spiegherebbe il perchè la tattica di usare la
lancia dall'alto in basso oltre che in resta si mantenne anche dopo
l'introduzione delle staffe.

A questo punto potremmo considerare che la lunghezza del kontus serviva più
o meno a mantenere un vantaggio di lunghezza al momento del contatto ,
rispetto al fante o al cavaliere meno armato? Insomma una funzione simile a
quella delle picche per il fante?

(scusa se te lo chiedo di nuovo, ma posso mettere questo tuo post nel forum
di signa?).
Post by Gianfranco Cimino
Post by Isoroku Yamamoto
Post by Gianfranco Cimino
A parte possibili esagerazioni di Plutarco direi che un kontos, tenuto a
due
Post by Gianfranco Cimino
mani (il che vuol dire che il cavaliere affonda effettivamente il colpo
con una
Post by Gianfranco Cimino
certa energia) da un cavallo al trotto dovrebbe essere sufficente.
Comunque che i catafratti caricassero al trotto è attestato in qualche
fonte
Post by Gianfranco Cimino
primaria, vedrò di fare una ricerca a riguardo.
Grazie; mi pare di aver visto sul catalogo della libreria militare un libro
tutto dedicato ai catafratti antichi.
Mi pare che sia un libro di un editore polacco, da qualche parte mi pare di
avere una sua review.
Comunque i catafratti sono da sempre un argomento dibattuto, e suscitano
interesse perchè molti vedono in loro, a torto, secondo me, gli antenati dei
cavalieri medievali.
Per quanto riguarda la descrizione che ce ne danno le fonti primarie (mi
limiterò all'esame dei catafratti Parti ecc., cioè di quelli orientali, per i
sarmati il discorso potrebbe essere diverso), tutte insistono sulla loro scarsa
mobilità.
Ad es. a Tigranocerta Lucullo (vedi la vita di Lucullo di Plutarco), li fece
cogliere sul retro dalla .. fanteria legionaria.
Secoli dopo a Strasburgo i catafratti romani (si pensa modellati su quelli
orientali), vengono sorpresi da una carica appiedata di Alemanni.
Vegezio attesta che sono vulnerabili agli attacchi della fanteria, e nel suo
libro "Il guerriero, l'oplita ed il legionario" Brizzi cita Giustino per
dimostrare che, muovendosi al passo o al trotto la loro carica doveva essere
"corta", quindi non avevano il tempo di passare ad un galoppo veloce.
E così via.
D'altronde se consideriamo la pesantezza della loro armatura, che interessava
anche il cavallo, ricordando anche che i Parti non erano in grado di fabbricare
le armature a piastre tardo medievali, robuste ma relativamente leggere, e
consideriamo inoltre la densità del loro schieramento a ranghi serrati, non
possiamo arrivare che ad analoghe considerazioni.
Infatti una carica continuata "a briglia sciolta" a ranghi serrati è
improbabile, in quanto inevitabilmente la formazione si romperebbe; vedi a
questo proposito le considerazioni di Keegan (se non vado errato) sul dipinto
della carica degli Scot's Gray a Waterloo.
Infine sono andato a vedermi il passo di Plutarco da te citato (vita di Crasso),
e là non si parla di impeto, ma di "vibrare" un colpo con il kontos, cosa che
poteva trapassare due persone contemporaneamente; ma ciò dipendeva dalle
catratteristiche intrinseche del kontos.
Ciao
Gianfranco
Gianfranco Cimino
2003-10-22 20:13:50 UTC
Permalink
Post by Mitra
Infatti mi pare di ricordare che anche la cavalleria medievale non caricasse
al massimo , proprio perchè era imperativo mantenere la formazione al
momento dell'impatto;
infatti la cavalleria francese, che era la più votata alla carica "furiosa",
caricava in linea, in formazione abbastanza sparsa, mentre quella tedesca, che
usava formazioni compatte, non caricava con lo stesso impeto ed usava più mazze
espade che la lancia, affidandosi più che all'impeto, al momento della sua densa
formazione.
Post by Mitra
e si spiegherebbe il perchè la tattica di usare la
lancia dall'alto in basso oltre che in resta si mantenne anche dopo
l'introduzione delle staffe.
Certo
Post by Mitra
A questo punto potremmo considerare che la lunghezza del kontus serviva più
o meno a mantenere un vantaggio di lunghezza al momento del contatto ,
rispetto al fante o al cavaliere meno armato? Insomma una funzione simile a
quella delle picche per il fante?
Infatti per alcuni scrittori greci di cose militari kontos e sarissa si
equivalgono, e Plutarco stesso usa il termine picca; ciò può anche spiegare la
densità di schieramento dei catafratti.
Post by Mitra
(scusa se te lo chiedo di nuovo, ma posso mettere questo tuo post nel forum
di signa?).
Figurati, tanto se la prenderanno con te :-)

Ciao
Gianfranco
Mitra
2003-10-27 17:51:06 UTC
Permalink
Scusa se ritorno sull'argomento, ma mi è venuto un dubbio; anche la
cavalleria media (diciamo quella standard con lancia e spatha) si può
pensare che non usasse il galoppo pieno (proprio non riesco a pronunciare
trotto senza farmi venire in mente immagini da ippodromo, anche se penso che
fosse un trotto un pò meno formale, no?) ?
Sò che la cavalleria romana, aveva diversi tipi di formazione , quindi
doveva per forza manovrare a velcoità non troppo elevate per mantenerle.
Voglio dire la scena del "gladiatore" che arriva al galoppo sparato e taglia
la testa al volo , è credibile?

PS : a proposito cosa dice Keegan sulla carica degli Scott Grey?
Post by Gianfranco Cimino
Post by Mitra
Infatti mi pare di ricordare che anche la cavalleria medievale non caricasse
al massimo , proprio perchè era imperativo mantenere la formazione al
momento dell'impatto;
infatti la cavalleria francese, che era la più votata alla carica "furiosa",
caricava in linea, in formazione abbastanza sparsa, mentre quella tedesca, che
usava formazioni compatte, non caricava con lo stesso impeto ed usava più mazze
espade che la lancia, affidandosi più che all'impeto, al momento della sua densa
formazione.
Post by Mitra
e si spiegherebbe il perchè la tattica di usare la
lancia dall'alto in basso oltre che in resta si mantenne anche dopo
l'introduzione delle staffe.
Certo
Post by Mitra
A questo punto potremmo considerare che la lunghezza del kontus serviva più
o meno a mantenere un vantaggio di lunghezza al momento del contatto ,
rispetto al fante o al cavaliere meno armato? Insomma una funzione simile a
quella delle picche per il fante?
Infatti per alcuni scrittori greci di cose militari kontos e sarissa si
equivalgono, e Plutarco stesso usa il termine picca; ciò può anche spiegare la
densità di schieramento dei catafratti.
Post by Mitra
(scusa se te lo chiedo di nuovo, ma posso mettere questo tuo post nel forum
di signa?).
Figurati, tanto se la prenderanno con te :-)
Ciao
Gianfranco
Gianfranco Cimino
2003-10-28 08:20:16 UTC
Permalink
Post by Mitra
Scusa se ritorno sull'argomento, ma mi è venuto un dubbio; anche la
cavalleria media (diciamo quella standard con lancia e spatha) si può
pensare che non usasse il galoppo pieno (proprio non riesco a pronunciare
trotto senza farmi venire in mente immagini da ippodromo, anche se penso che
fosse un trotto un pò meno formale, no?) ?
Quello della cavalleria romana è un discorso da mal di testa.
Diciamo che nell'alto impero la cavalleria media ("media" per distinguerla dai
catafratti/clibanarii e dalla cavalleria leggera, che schermagliava) aveva la
spatha ed un'arma che era adatta sia per il tiro che per la mischia, e quindi
definirei meglio come giavellotto.
Le uniche unità che avevano la lancia erano i contarii (dalla parola greca
Kontos, altri modi di definire la lancia di cavalleria intesa come arma
principalmente da mischia/solo da mischia erano Xyston o addirittura Sarissa),
di cui ve ne furono un paio d'ali solo a partire dal II sec. d.C.

Questo implicava che la stragrande maggioranza della cavalleria romana media era
capace sia di svolgere azioni di tiro, mediante una specie di caracollo (il
Rinascimento copiò a più non posso le formazioni e le tattiche classiche), che
una classica carica.
Nel primo caso certo non usava il galoppo, nel secondo avrebbe potuto usarlo, ma
ricordiamoci che in quel periodo la cavalleria media romana non aveva compiti da
shock (come gli eteroi di Alessandro Magno).
La scena d'impiego della cavalleria del gladiatore è però (staffe a parte)
abbastanza credibile, mi pare sia Tacito a fare l'esempio di cavalleria romana
mandata nei boschi a ripulirli (anche se a dir la verità in accoppiata con gli
auxilia o truppe leggere).

Nel tardo impero, specie dalla fine del IV sec. in poi le cose cambiano, alla
cavalleria media e non solo ai catafractarii-clibanarii armati di kontos, viene
assegnato anche un ruolo da shock..
Questo avviene ad es. sotto l'influsso della cavalleria Gota (Vegezio riconosce
questo stato di cose e parla anche di modifiche all'equipaggiamento, forse una
lancia più adatta al corpo a corpo)
Post by Mitra
Sò che la cavalleria romana, aveva diversi tipi di formazione , quindi
doveva per forza manovrare a velcoità non troppo elevate per mantenerle.
Voglio dire la scena del "gladiatore" che arriva al galoppo sparato e taglia
la testa al volo , è credibile?
PS : a proposito cosa dice Keegan sulla carica degli Scott Grey?
Che non potevano mantenere una formazione a ranghi serrati (come quella del
famoso quadro) andando per un lungo periodo al galoppo sfrenato.
Penso sia un'osservazione valida per qualunque cavalleria; penso però che al
momento della carica la cavalleria romana aprisse i ranghi, rispetto a quanto si
verificava quando assumeva la formazione per il tiro.
Dopo tutto la cavalleria romana veniva addestrata su base rgolare, utilizzando
anche "sport equestri", e dai manuali è possibile desumere vari tipi di
formazione.
Questo già nell'alto Impero.

Ciao
Gianfranco

Marco Colombelli
2003-10-18 07:31:22 UTC
Permalink
Le ipotesi ricostruttive proposte recentemente confermano che la sella
utilizzata dalla cavalleria romana permetteva al cavaliere di rimanere saldo
sul cavallo e di poter affrontare una carica anche nella fitta foresta.
Post by Mitra
Che differenza c'è tra il galoppo pieno e quello dei catafratti (immagino la
velocità , ma approssimativamente di quanto era più lento)?
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