Giovanni Mello
2018-07-15 10:24:33 UTC
Dopo aver tanto indagato su ex tedeschi e militari della Rsi adesso qualche giudice scopre che anche i “liberatori” qualche porcata la hanno commessa. Chissà che con questa nouvelle vague non porti ad indagare anche su certe operazioni terroristiche degli alleati: mitragliare poveracci che andava o in bicicletta per le strade, o vaporetti in servizio nella laguna ad esempio. PS articolo sull’Avvenire di oggi.
Luce sugli stupri di massa Ciociaria, ferita mai chiusa
Dopo 75 anni, la Procura militare di Roma avvia un’inchiesta sulle 'marocchinate'
IGOR TRABONI
FROSINONE
La Procura militare di Roma ha aperto un’inchiesta sulle violenze compiute nel Lazio meridionale, a cavallo tra il 1943 e il 1944, dai soldati delle truppe coloniali inquadrati nel Corps expditionnaire franais. Si tratta delle vicende passate alla storia con il termine di 'marocchinate', proprio perchla maggior parte degli autori erano di nazionalitmarocchina, i cosiddetti ' goumiers'. Vicende rese ancora pitristemente famose dalla penna di Alberto Moravia ne 'La Ciociara' e dal film-capolavoro di Vittorio de Sica che valse l’Oscar a Sophia Loren. La decisione della Procura militare di Roma stata presa dopo una denuncia formale presentata dalla 'Associazione vittime marocchinate di goumiers' e dal suo presidente Emiliano Ciotti, per il tramite dell’avvocato Luciano Randazzo.
la prima volta, dopo 75 anni, che viene aperta un’inchiesta vera e propria ��" commenta il legale ��" Chiediamo che si proceda nei confronti degli ex militari facenti parte di quel Corpo di spedizione per la violazione dei reati contro l’umanite per crimini di guerra. A Nizza esiste una associazione di reduci dei goumiers, ma la Francia non ha voluto mai far luce su quelle vicende.
Il procuratore militare di Roma Marco De Paolis ha affidato i primi atti dell’inchiesta a due ufficiali di polizia giudiziaria, un uomo e una donna, ma per il momento dagli uffici di Viale delle Milizie non trapelano particolari. La denunciastata trasmessa anche al Promotore di Giustizia del Vaticano, perchle violenze vennero perpetrate anche in danno di alcuni sacerdoti. In particolare, negli anziani di Esperia, un paese a poca distanza da Montecassino, ancora viva la memoria del parroco dell’epoca don Alberto Terrilli: quando i soldati marocchini si presentarono in paese, don Alberto nascose alcune donne in sagrestia, ma venne scoperto e lui stesso sottoposto a torture e sevizie per un paio di giorni, tanto che poco dopo morper lo sfinimento.Per la nostra comunit��" sottolinea proprio il sindaco di Esperia, Giuseppe Villani ��" si tratta di una ferita ancora aperta, sia per la generazione che ha vissuto sulla propria pelle le violenze e ha assistito ad ogni tipo di brutalit, sia per le generazioni successive che conoscono quelle vicende e sentono il dovere della memoria.
Qualche chilometro piin l, sempre in provincia di Frosinone, Pontecorvo uno degli altri 24 Comuni colpiti da quelle barbarie.L’apertura dell’inchiesta ��" commenta il primo cittadino Anselmo Rotondo ��" non puche farci piacere. Siamo felici del fatto che si possa arrivare a fare chiarezza, anche perchsi mantiene viva la memoria .
A Pontecorvo c’ anche una stele, definita 'della vergogna', che reca la scritta ' Ici ont repose 175 soldats francais tombes glorieusement 1943 - 1944 in memoriam',
perchproprio in quel punto furono seppelliti i soldati marocchini caduti sulla linea Gustav. Una stele che il Comune conta di far rimuovere quanto prima, per realizzarne invece una 'alla memoria'.
Una memoria che rimanda al maggio del 1944, quando il comando degli Alleati decise di affidare al generale Alphonse Juin il compito di aggirare la linea Gustav. L’ufficiale francese comandava anche 12.000 goumiers, marocchini ma anche algerini, specializzati nella guerra di montagna. Prima di accettare l’incarico, per, Juin ottenne dal comando anglo-americano 50 ore di carta bianca per i suoi uomini. E furono 50 ore di inferno in tutti i paesi tra la Ciociaria e il golfo di Gaeta, con pidi duemila donne stuprate (anche ragazze e perfino bambine di 12 anni) e 600 uomini sodomizzati.
Luce sugli stupri di massa Ciociaria, ferita mai chiusa
Dopo 75 anni, la Procura militare di Roma avvia un’inchiesta sulle 'marocchinate'
IGOR TRABONI
FROSINONE
La Procura militare di Roma ha aperto un’inchiesta sulle violenze compiute nel Lazio meridionale, a cavallo tra il 1943 e il 1944, dai soldati delle truppe coloniali inquadrati nel Corps expditionnaire franais. Si tratta delle vicende passate alla storia con il termine di 'marocchinate', proprio perchla maggior parte degli autori erano di nazionalitmarocchina, i cosiddetti ' goumiers'. Vicende rese ancora pitristemente famose dalla penna di Alberto Moravia ne 'La Ciociara' e dal film-capolavoro di Vittorio de Sica che valse l’Oscar a Sophia Loren. La decisione della Procura militare di Roma stata presa dopo una denuncia formale presentata dalla 'Associazione vittime marocchinate di goumiers' e dal suo presidente Emiliano Ciotti, per il tramite dell’avvocato Luciano Randazzo.
la prima volta, dopo 75 anni, che viene aperta un’inchiesta vera e propria ��" commenta il legale ��" Chiediamo che si proceda nei confronti degli ex militari facenti parte di quel Corpo di spedizione per la violazione dei reati contro l’umanite per crimini di guerra. A Nizza esiste una associazione di reduci dei goumiers, ma la Francia non ha voluto mai far luce su quelle vicende.
Il procuratore militare di Roma Marco De Paolis ha affidato i primi atti dell’inchiesta a due ufficiali di polizia giudiziaria, un uomo e una donna, ma per il momento dagli uffici di Viale delle Milizie non trapelano particolari. La denunciastata trasmessa anche al Promotore di Giustizia del Vaticano, perchle violenze vennero perpetrate anche in danno di alcuni sacerdoti. In particolare, negli anziani di Esperia, un paese a poca distanza da Montecassino, ancora viva la memoria del parroco dell’epoca don Alberto Terrilli: quando i soldati marocchini si presentarono in paese, don Alberto nascose alcune donne in sagrestia, ma venne scoperto e lui stesso sottoposto a torture e sevizie per un paio di giorni, tanto che poco dopo morper lo sfinimento.Per la nostra comunit��" sottolinea proprio il sindaco di Esperia, Giuseppe Villani ��" si tratta di una ferita ancora aperta, sia per la generazione che ha vissuto sulla propria pelle le violenze e ha assistito ad ogni tipo di brutalit, sia per le generazioni successive che conoscono quelle vicende e sentono il dovere della memoria.
Qualche chilometro piin l, sempre in provincia di Frosinone, Pontecorvo uno degli altri 24 Comuni colpiti da quelle barbarie.L’apertura dell’inchiesta ��" commenta il primo cittadino Anselmo Rotondo ��" non puche farci piacere. Siamo felici del fatto che si possa arrivare a fare chiarezza, anche perchsi mantiene viva la memoria .
A Pontecorvo c’ anche una stele, definita 'della vergogna', che reca la scritta ' Ici ont repose 175 soldats francais tombes glorieusement 1943 - 1944 in memoriam',
perchproprio in quel punto furono seppelliti i soldati marocchini caduti sulla linea Gustav. Una stele che il Comune conta di far rimuovere quanto prima, per realizzarne invece una 'alla memoria'.
Una memoria che rimanda al maggio del 1944, quando il comando degli Alleati decise di affidare al generale Alphonse Juin il compito di aggirare la linea Gustav. L’ufficiale francese comandava anche 12.000 goumiers, marocchini ma anche algerini, specializzati nella guerra di montagna. Prima di accettare l’incarico, per, Juin ottenne dal comando anglo-americano 50 ore di carta bianca per i suoi uomini. E furono 50 ore di inferno in tutti i paesi tra la Ciociaria e il golfo di Gaeta, con pidi duemila donne stuprate (anche ragazze e perfino bambine di 12 anni) e 600 uomini sodomizzati.